Quanti modi di fare e rifare "Castella"

Da Anna

"Quanti modi di fare e rifare..." è il progetto cheOrnella, Tamara ed io abbiamo iniziato a febbraio di quest'anno. A noi si sono unite alcune amiche, tra cui Libera,Solema, Stella, Dauly, Francesca, ..............
E questo mese ci sono tantissime altre amiche che hanno dato la loro adesione al progetto, ne siamo felicissime.
Una volta al mese noi realizziamo la stessa ricetta con gli ingredienti che abbiamo a disposizione e con il nostro modo personale di elaborarla.
Per conoscere le semplici e facili regole di questo simpatico progetto, vedere qui.

Questo mese abbiamo scelto di realizzare una ricetta tratta da questo mio blog, la mitica "Castella" [カステラ pronuncia in giapponese: kasutera], dolce giapponese.
L'origine di questo dolce risale al 16esimo secolo, in quel periodo commercianti e missionari portoghesi raggiunsero per la prima volta il Giappone, e più precisamente attraccarono al porto di Nagasaki, e, oltre ad introdurre la religione cattolica, attivarono scambi commerciali e culturali tra l'occidente ed il Giappone.
I portoghesi portarono molte novità come: armi, tabacco, zucche, Castella, ecc.
Il nome sembra che derivi dal portoghese "Pào de Castela" che significa "Pane di Castiglia" (nel sito in inglese di Wikipedia si possono trovare altre notizie).
Il procedimento mi è stato insegnato da una mia amica di Nagasaki, città riconosciuta come la patria della "Castella".
Qui, qui e qui per avere un'idea di come viene presentato questo dolce in Giappone. Anche se non sono dolci vegetariani, rientrano nella classifica di "Wagashi" (pasticceria giapponese).
Io preparo molto spesso Castella, è un dolce che ci piace molto.
Nel mese di maggio l'ho fatta e rifatta tante volte e sempre con qualche differenza, per questo le foto delle mie Castella saranno molte, ne ho scattate tante e queste sono solo una minima parte di quelle che avrei voluto postare.

A questa avevo messo dei pistacchi frullati sul fondo della forma. Con la spatola ho datto dei segni come quando si taglia l'impasto (serve per togliere l'aria che si è creata), come ho fatto vederenel mio post del 16 giugno 2010, che combinazione... quasi un anno fa ^-^......
Come si può notare, in superficie l'incisione con la spatola ha creato un ricamo quadrettato molto suggestivo.

Questa l'ho fatta con lo stampo sotto riportato. La superficie (che poi è la parte sottostante il dolce) era piena di lamelle di mandorle.
Per questa Castella ho preparato la forma con la carta di giornali, così come si faceva tantissimi anni fa. Ho spiegato nel post precedente come procedere, ma lo ripeto ancora, anche perché questa volta ho cambiato le dimensioni. Ho preso un giornale giapponese e l'ho usato così com'era, senza rifilarlo.

Ho preso 4 pagine doppie di giornale con i lati di 54 cm X 40 cm, in tutto erano 8 fogli. A 14 cm da ogni bordo ho segnato una linea, al centro avevo un rettandolo di 12 cm X 26 cm. Tenendo il giornale davanti, ho tagliato il primo segno di matita sulla sinistra fino all'inizio del rettangolo centrale. Ho spostato il lato destro del giornale davanti a me e ho tagliato il primo segno di matita sulla sinistra fino all'inizio del rettagolo centrale. Si procede allo stesso modo per tutti e quattro i lati. Ho piegato in due i quattro bordi, e ficcato le alette sigillandole, formando il contenitore. Ho rivestito la forma con alluminio per alimenti e quindi con carta forno.
Per maggiori ragguagli, vedere il post precedente.

Per la forma precedentemente descritta e per le tre formine da panettone che ho usato per fare questa torretta a tre colori ho utilizzato le dosi riportate nel precedente post con l'aggiunta di un quinto circa di esse, riporto in rosso le quantità da me usate questa volta:
Ingredienti
4 + 1 uova medie = 5
150 gr + 30 gr di zucchero vanigliato = 180 gr
2 + 0,5 cucchiai di miele = 2,5
100 gr + 20 gr di farina di forza (manitoba) = 120 gr
25 gr + 5 gr di acqua tiepida o latte tiepido = 30 gr
aroma arancia 1 cucchiaino
1 cucchiaino di matcha
1 cucchiaio di cacao
pistacchi frullati grossolanamente
lamelle di mandorle sbucciate
Procedimento
Portare le uova a temperatura ambiente, romperle e metterle in una ciotola con lo zucchero e montarle per oltre 10 minuti, il composto deve più che raddoppiare.
Aggiungere il miele e l'acqua o latte tiepido e continuare a mescolare ancora per 1~2 minuti.
Setacciare ed unire la farina in 2~3 volte e continuare a mescolare per 2~3 minuti, facendo attenzione a che l'impasto non si ammalloppi.
Bisogna mescolare fintanto che, alzando la frusta e facendo un cerchio con l'impasto che cola si riesca a ultimare il giro prima che il segno scompaia.

A questo punto ho preso 60 gr di impasto e l'ho versato in una formina piccola da panettone ricoperta di pistacchi frullati grossolanamente.
Ancora 60 gr a cui ho aggiunto matcha, mescolato con le fruste e versato in un'altra formina.
Ancora 60 gr a cui ho aggiunto il cacao, mescolato con le fruste e versato nell'ultima formina.
Ho preriscaldato il forno e fatto cuocere a 160°C per 5 minuti e 15~18 minuti a 140°C. Appena cotte, le ho sformate, impilate ed avvolte in pellicola per alimenti, quindi in frigo.
Nel frattempo ho travasato l'impasto nella forma grande fatta di giornali che avevo ricoperto di lamelle di mandorle, ed ho fatto cuocere a 170°C per 8 minuti, quindi a 150°C per 30~40 minuti, ho controllato con lo stecchino.
L'ho avvolta subito in pellicola per alimenti e, appena fredda ho rifilato i bordi con un coltello, precedentemente bagnato, molto tagliente e poi in frigo ancora avvolta nella pellicola.

Questa, con granella di mandorle, è fatta nella forma di giornale da 14 cm di lato uguale a quella del post precedente. Mi è avanzato un poco di impasto che ho messo in piccoli pirottini, sono venuti molto carini.
Un'ottima tazza di matcha ed una fetta di Castella rendono un anonimo pomeriggio in uno molto speciale. Gli attrezzi per la cerimonia del tè erano di mia suocera che ha frequentato lezioni di "chado" per tantissimo tempo, sino a pochi anni prima di morire.

E per finire l'interno della torretta a tre colori. Ottima da mangiare accompagnata da una buona tazza di tè verde giapponese, seduti sul pavimento in tatami.
Castella rimane fresca e soffice anche per 5~6 giorni, basta avvolgerla in pellicola per alimenti e tenerla in frigo......... se avanza ;-)

Castella di Ornella

Castella di Tamara

Castella di Stella
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Anche per il 6 luglio ci delizieremo con uno squisito dolce: la "Cheesecake al pistacchio con top alle fragole" di Stella del blog "Una stella tra i fornelli"

Anche questa sarà una bella sfida con noi stesse.
Ma......... ewwwwwwaiiii!!!!!
Questa volta ho tutti gli ingredientiiiiiiiii,
persino i pistacchi di Bronte ^-^!!!!!!!!
Chi avrà voglia di seguirci?

Adesso anche su
Dimenticavo di scrivere che ad agosto la nostra iniziativa va in vacanza, ma solo per il mese di agosto. Il 6 settembre ritorneremo belle riposate ed abbronzate a sfaccendare tutte insieme;-))
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