Quanti sono i candidati alle primarie del Pd? Due, tre, cinque? più di dieci?

2 ottobre, Italia.

Renzi avrebbe superato Bersani nella corsa alle primarie, ma i due rappresentanti delle diverse facce del Pd non sono soli.

In gara ci saranno almeno altri nove candidati, tutti con l’intenzione di unire il Partito Democratico sotto un’unico filone di pensiero e che otterranno i prevedibile risultato di rendere ancora più evidenti le spaccature esistenti.

Facciamo una breve presentazione della squadra di calcio, come l’ha chiamata Fioroni.

Pier. Non sono (quasi) necessarie presentazioni per l’uomo che dal 2009 tiene insieme la PaluDe variegata della sinistra italiana, sempre pronta a litigare su qualsiasi argomento. Da questo punto di vista, ammettiamolo: Bersani è un giocoliere straordinario. Se verrà rottamato potrà sempre cercare il successo con Moira Orfei.

Matteo Renzi, il rottamatore è in vantaggio negli ultimi sondaggi. Ha nemici ovunque, a sinistra (tanti), a destra (molti meno) e a Firenze, dove non gli perdonano un parcheggio fatto per mandare sul lastrico chi ci entra. Sembra che la stampa legata al “cerchio magico” del PD pubblichi solo più la foto di destra.

Ser Laura Puppato, consigliere regionale del Veneto, Cavaliere al Merito della Repubblica, a detta di alcuni stella cadente che sparirà finite le primarie. Non se ne parla molto in televisione per paura di spaccare ulteriormente l’elettorato. Si presenta come “un’anima bella”. Si candida perché “non posso vedere il mio partito dilaniarsi in una battaglia fratricida per le primarie”. Il suo sito lo trovate qui.

Sandro Gozi: “La mia candidatura e’ centrata sulla questione europea”. “Auspico regole che garantiscano il piu’ ampio pluralismo e non ostacolino candidature ulteriori a quelle di Bersani e Renzi. Mettere una soglia del 30% circa delle firme all’assemblea nazionale significa chiudere alle possibilita’ di un vero confronto sulle idee e sui progetti. Se facciamo le primarie per decidere Monti sì o Monti no allora meglio fare un congresso straordinario  anticipato”. Per lui un posto come sostituto di Ronn Moss in Beautiful in caso di fallimento.

Bruno Tabacci, camaleonte tipico del panorama politico italiano che ha fatto il giro di tutte le coalizioni e i partiti più importanti.

Giuseppe Civati, laureato in filosofia, ha lanciato la sua candidatura da Milano, presentandosi come l’uomo della “Prossima Italia”.

Valdo Spini, Professore di Storia ed evoluzione degli accordi internazionali in tema di energia e ambiente, non arriverà in tempo alle elezioni se tutte le volte vorrà dire di cosa si occupa all’Università.

Vincenzo De Luca, amato sindaco di Salerno al quarto mandato, non sembra il tipo che “lascia spazio ai giovani”.

Amerigo Rutigliano, la cui candidatura la volta scorsa fu cassata con una “scusetta amministrativa” (ovvero non raccolse le firme necessarie a candidarsi.

Vendola non si capisce bene cosa voglia fare, tra un tweet indeciso e l’altro, e quindi non gli dedichiamo nemmeno la foto.

Vittorio Nigrelli