Quarta Puntata It’s only rock ‘n’ roll…and I like it!!!

Creato il 13 dicembre 2011 da Gaetanocelestre @GaetanoCelestre

Da “Nove” n. 21, Periodico di attualità, politica, cultura e sport in distribuzione gratuita a Scicli.

Quarta Puntata It’s only rock ‘n’ roll…and I like it!!!

Così iniziava giugno, con la benedizione del funky reverendo Jason Kay che invitava, tutti gli sfacinnati gravitanti sulla terra, a godersi i primi sette assolati giorni (link).
I Dioscuri, in uno svogliato risveglio mattutino, si resero conto che nel corso della alcolizzata nottata precedente non si erano ubriacati sì tanto da non ricordare nulla il giorno dopo. Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe pensare, questo “Ricordare”, non era da loro inteso come cosa buona. Il sapere ciò che è meglio non conoscere, non ha da sempre caratterizzato alcune delle paure ancestrali più profonde dell’umanità? Ma non è il momento per formulare tesi e parallelismi tra la catechesi medievale ed il dogmatismo nell’hard rock!

La discussione dei Dioscuri:

«Mi sa che abbiamo combinato una stronzata, fratello!» – disse Castore.

«Ti riferisci a quella tizia cui ho tastato il sedere ieri sera, fratello?» – rispose Polluce.

«No, fratello, no …e comunque hai solo detto che ti sarebbe piaciuto farlo ma poi mica l’hai fatto!».

«Ah, beh, comunque ci stava, te lo dico io!» – alzò le spalle Polluce.

«Comunque mi riferivo al fatto che abbiamo fissato un concerto tra appena quindici giorni. Ricordi, lo strano tizio alticcio?» – riprese Castore.

«Porco cane, fratello, suoniamo troppo di cacca per andare a suonare!!! Che si fa?» – rinvenne di soprassalto Polluce.

«Andiamo a parlarci. Magari comprende che eravamo troppo high…».

«…forse si dice out!».

«Alti o bassi, dentro o fuori come balconi…insomma, eravamo incapaci di intendere e volere. Magari anche lui non si ricorda più niente.».

«Magari! – sospirò Polluce – Giusto fratello, andiamo a parlarci subito. Eravamo ubriachi, in fondo».

Non appena i Dioscuri fecero ingresso, furono letteralmente sopraffatti dal caloroso abbraccio del tizio del locale, ancora ubriaco o chissà che altro.

Castore disse sottovoce al fratello:

«Ho letto da qualche parte che il dottor Cruento, lo scienziato famoso, ipotizza che chi si mantiene sempre sotto l’effetto degli alcolici, tiene incubati ed innocui i virus influenzali per tutto il periodo della ubriacatura. Capisci? Come se si trattasse di una vita parallela, per cui gli agenti che influenzano normalmente la vita ordinaria, non intaccano quella alternativa. Potrebbe dunque capitare, questo lo dico io, che all’interno di questa vita parallela piena di whiskey lui ricordi benissimo tutto ciò che accade e gli è accaduto mentre è stato completamente sballato… bisognerebbe riportarlo alla vita da sobrio, probabilmente…».

«Bella teoria, fratello! Leggi di meno però!» – rispose l’altro.

Il tizio intanto gli offrì da bere e poi mostrò le migliaia di locandine della serata, già pronte per essere affisse in giro, lungo tutta la costa sud orientale sicula. Ovviamente nei manifesti c’era persino il nome della band, che per la verità gli interessati (i Dioscuri) non avevano ancora scelto. Eppure lì compariva: Blues Jeans.

I due fratelli, una mezz’oretta dopo se ne andavano alticci e contenti pure loro. Adesso bisognava solo avvertire gli altri. Poi, in fondo, pensarono, non tutti i mali vengono per nuocere:

«Senti fratello – fece Polluce all’altro – può anche darsi che l’incombenza ci metta il sale sulla coda.».

«Cosa ci mette?».

«Il sale sulla…oh beh, insomma qualcosa del genere, è un modo di dire mi pare. Potrebbe anche succedere che la fretta di prepararsi per un evento importante aiuti a concretizzare.».

«Mi hai convinto fratello, sarà un successo!».

Gaetano Celestre 

to be continued…

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