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Quartierino per politici privilegiati a due passi dalla Rocca sforzesca di Soncino: lo rivela l’opposizione

Creato il 21 maggio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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Gabriele Gallina (Pdl) vicesindaco di Soncino (Cremona), cittadina ai confine con le province di Bergamo e Brescia, secondo Valentina Lombardi non dice come stanno le cose. La dura realtà segnalata dalla Lista Civica Apertamente è che è stato progettato un bel quartierino sotto la Rocca sforzesca, il gioiello di Soncino, cittadina carica di storia. Vi fu stampata la prima Bibbia ebraica, ad esempio. Il quartierino sarebbe a profitto di “noti esponenti politici locali”, col risultato oltretutto di rovinare il panorama per cittadini e turisti, migliorandolo invece per certi politici.

di Valentina Lombardi, Consigliere Lista Civica ApertaMente

Le spiegazioni di Gabriele Gallina, assessore e vice sindaco, in merito al Borgo Sotto, non solo non spiegano niente, ma sono quantomeno fuorvianti. Ma lo ringraziamo per averci dato modo di illustrare ai soncinesi come stanno veramente le cose. Secondo Gallina «non c’è nessuna area di fronte alla rocca sforzesca che verrà urbanizzata». Falso. Appena sotto il castello, tutta la discesa fino al Borgo Sotto, comprendente il fagiolo e poi il mulino San Giuseppe e poi ancora l’altro ex mulino prima del monumento è stata fatta diventare dal suo disgraziato PGT “area estensiva”. I documenti (che sappiamo leggere benissimo) sono chiari: l’articolo 70 delle NTA (Norme Tecniche di Attuazione) dice che «il Piano delle Regole prevede per queste aree il consolidamento e la riqualificazione del patrimonio edilizio consentendo operazioni di adeguamento e il completamento delle aree interstiziali ancora libere». E ancora: «è ammessa la costruzione in aderenza nel caso di preesistente edificio a confine o a seguito di accordo fra i confinanti registrato e trascritto a cura e spese dei proprietari nei Registri Immobiliari». Costruire è quindi ammesso, come pure mettere siepi (che oscurano la vista), recinzioni e quant’altro. Secondo Gallina non si costruirà: noi sappiamo che per ora hanno cominciato con una siepe di alberelli (che fra pochi anni chiuderà del tutto la vista), ma poi dovremo stare al buon cuore dei proprietari perché non si vada oltre. E chi dovremo ringraziare? Gallina ovviamente. Seconda questione. Per Gallina tutta l’operazione sarebbe corretta perché gli enti preposti (leggi Parco dell’Oglio) hanno dato il via libera. C’è da chiedersi come mai suddetti enti sommergano i privati che vogliono potare la propria siepe di richieste di autorizzazioni e documenti e non battano ciglio di fronte a interventi così evidenti e vasti. E le leggi a tutela del paesaggio che sempre i suddetti enti dovrebbero far rispettare? E la Costituzione? Se è carta straccia basta dirlo. Diciamo le cose come stanno: il “quartierino sotto la Rocca” è un’operazione politica, a favore di ben noti esponenti politici locali. Il recupero previsto avvalla abusi edilizi vecchi e nuovi. Crea ingiustizie di trattamento tra cittadini di serie B vessati per il taglio di una siepe e amici di serie A a cui viene consentita una vera speculazione edilizia nel parco Oglio. «Il PGT – dice Gallina – è stato fatto nel 2009». Strano che si utilizzi la forma impersonale, perché lo sciagurato PGT (per inciso, ancora sotto la spada di Damocle del Ricorso al Consiglio di Stato) non è sceso dal cielo ma è stato pensato, progettato e approvato dalla giunta Gallina-Pedretti. Con chiarissimi intenti.

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