Quasi a Parigi

Da Gabbianoj

Partiremo la prossima settimana.
Io in genere non faccio le cose così in fretta, ma quel sogno, quel bacio che mi ha lasciato il sorriso, ha cambiato tutto.
Lo dicevo, quel sogno poteva essere il me più vero che mi parlava, ma non è stato solo quello. Perché da quel momento non ho più pensato alla ragazza del sogno come prima.
Mi sono accorto di essere attratto da lei, ma non sapevo se dirglielo. Quando qualche giorno fa l’ho incontrata ho cercato di lasciarla prima che potessi, per non rivelarle i miei veri pensieri.
È una mia amica, mi sono sempre trovato bene con lei, ma prima non c’era niente di più.
Che situazione… tante volte a riflettere sull’amicizia uomo donna… ed eccomici dentro.
Che fare, già… che fare? Ci ho pensato un po’, e quello che ho pensato è che ho lasciato andare troppe occasioni, e così ho deciso di parlarle.
Venerdì sono passato da lei e le ho portato un regalo: un nano da giardino.
Un po’ stupita mi ha detto che sono matto, e che lei un giardino non ce l’ha nemmeno! Però si è messa a ridere, perché ogni tanto scherziamo sul nano di Amélie, e le ho detto che era passato a trovarla.
Mi ha chiesto il perché di quel regalo inaspettato, e le ho rivelato tutto: che l’avevo sognata, e che mi ero reso conto di non vederla più come una semplice amica.
Mi ha chiesto se scherzassi. Al mio “no” è diventata seria e silenziosa, lei che parla sempre.
Ho avuto paura di aver sbagliato, di essere andato troppo di fretta.
Un po’ imbarazzato le ho chiesto se volesse venire con me a Parigi per riaccompagnare il nano a casa, e poi con una scusa l’ho lasciata, chiedendole di farmi sapere.
Ci ha pensato un giorno intero.
Un giorno lunghissimo. Poi stamattina il suo sms, che diceva .
Sono felice, lo guardo e lo riguardo, e il mio cuore è più leggero. Perché non so come andranno le cose, ma se non avesse accettato, la nostra amicizia non sarebbe comunque stata più la stessa.
Un weekend, un weekend a Montmartre… cioè, staremo in albergo lì… trovo che sia una zona così romantica, con quella vista su Parigi.
Mi sento come dentro un flusso, sento che le cose andranno bene, ci credo.

Ecco, questo potrebbe essere un estratto del mio diario.
Ma non lo è, è tutta fantasia . Una specie di esercizio.
Eppure a Parigi oggi ci ho pensato.
È stato il fresco. Il fresco col sole d’estate, come negli ultimi anni è capitato raramente qui a Roma.
Mi ha fatto pensare a Parigi, che visitai qualche anno fa, e che mi sorprese col fresco in quell’agosto più di quanto non avessi immaginato dalle previsioni.
Il clima atlantico è così, può essere ferragosto ma sembrarti ottobre. E poi magari il giorno dopo c’è il sole, il sole d’estate, quello caldo e luminoso che conosciamo bene dalle nostre parti.
Mi piace sempre sentire il vento fresco mentre lassù vedi l’azzurro del cielo terso, un po’ nascosto dalle nuvole bianche. Mi piace vedere il sole dietro le nuvole bianche, poterne ammirare lo splendore senza esserne abbagliato.
Oggi guardavo queste nuvole, certe volte penso che è come se fossero i nostri sogni, che sono più leggeri di noi, e volano liberi, lassù.



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