Sfogliando Repubblica in piedi, appoggiato a dei titubanti portici di paese, in una posa da perfetto e scafato intellettuale di provincia, arrivando alla sezione culturale di R2, e trovandomi di fronte tre pagine dedicate al prossimo matrimonio di Michele Placido con una donna più giovane di tre decenni, della qual cosa profondamente me ne sbatterei le palle in terra, proprio davanti al portone dell'estetista portandole via lavoro, ma lasciamo perdere, mantengo u pelu, insomma, in tali pagine che m'affretto a girare scorgo, riportata in grassetto accanto a una foto dell'attore, la seguente sua dichiarazione:«Federica è la compagna della mia vita. Il padreterno si è divertito a mandarmela in modo quasi ironico nel momento della mia vecchiaia. E allora? Perché rifiutare un dono del genere?»
Ecco, lì per lì mi sono sentito spaesato, meno male c'era la colonna. Di poi, ho alzato gli occhi al cielo, ho pronunciato:
padreterno, e ho pensato: “
Curioso che il padre di Federica Vincenti si chiami Eterno”.
Sono stato quasi ironico, vero?