Quattro chiacchiere col parroco
Da Ata
Ata giunge alla parrocchia.Nel cortile, i bambini che segue Don Ciccio, giocano urlanti, sudati e felici.Un sorriso le spunta sulle labbra."Ata!" La saluta il parroco quando la vede.Lei si volta e ricambia il saluto."Salve Don Ciccio!" "Parecchio che non vieni in parrocchia, eh?" L'ammonisce lui.Lei abbassa il capo mortificata."Vieni, al confessionale!" Ordina il parroco tirandola per un braccio."Come, ora?" Protesta Ata perplessa."E quando, se no?" Risponde lui trascinandola dentro.Nel giro di pochi secondi si ritrova in ginocchio e con le mani giunte."Avanti, bambina, cos' hai combinato negli ultimi tempi?" La esorta Don Ciccio."Ehm..."Imbarazzatissima, non sa da dove iniziare."Ti ascolto". La incoraggia lui."Ecco..."Il parroco sbuffa impaziente."Vogliamo iniziare da Filippo?" Suggerisce.Ata alza gli occhi al cielo.Mannaggia a Liz, alla signora Rosetta e ... a sua madre, perchè di sicuro c'entra anche lei!"Ho fatto brutti pensieri, Don Ciccio". Sussurra.Il parroco fa un sospiro sollevato."Quali brutti pensieri, piccola?"Lei ha un moto di rabbia."Su mia cugina, sulla mia vicina, su mia madre... perché sono delle grandissime pettegole e ...""Ata!"Lei chiude gli occhi e abbassa il capo.Don Ciccio cerca di aiutarla a parlare di ciò che le sta a cuore."So che Filippo è venuto da te...""Sì, ma non sono voluta uscire con lui e non so cosa volesse dirmi".Risponde lei."Eh... - sospira il parroco, - a me l'ha detto!"Ata alza il capo sorpresa."Davvero? - chiede. - E cosa voleva dirmi?""Non posso dirtelo, - risponde lui cercando di darsi un tono, - era sotto confessione quando ha sputato il rospo"."Una cosa sola, un piccolo indizio!" Prega lei scrutandolo attraverso la finestrella."No, non posso". Dice il prete scuotendo il capoccione."E su, - insiste Ata supplicandolo, - non lo dico a nessuno!""Insomma! - la rimprovera lui. - Una Persona, nel caso te lo fossi dimenticato, ci sente benissimo!"Lei abbassa il capo mortificata."Scusi". Dice in un soffio.Don Ciccio si passa un fazzoletto sul viso.Il caldo lì dentro comincia a diventare pesante."Io vorrei proprio sapere perché non sei uscita con lui! - sbotta. - Vi conoscete da una vita, che paura avevi? Non si sprecano delle occasioni così!"Ata drizza di nuovo il capo."L'ho... sprecata?" Indaga.Il parroco la guarda di sottecchi."Non te lo posso dire, hai capito? - le dice esasperato. - E poi hai massacrato quel povero pollo. Lo sai che non si spreca il cibo, con la fame nel mondo, poi!""Veramente... - considera lei, - nemmeno qui siamo messi bene!" "Ata!"Lei riabbassa il capo."L'abbiamo mangiato tutto, comunque". Cerca di rassicurarlo.Le ginocchia iniziano a farle male.Dà segni di stanchezza.Don Ciccio se ne accorge."E dimmi... - le chiede, - tutto bene a casa?""Sì". Risponde sofferente."Papà, mamma, nonna...""Sì sì, tutto bene". Dice sbrigativa."E i tuoi fratelli ?" Domanda lui malizioso.Ata alza gli occhi al cielo."Abbiamo litigato". Confessa al limite della sopportazione. Che dolore alle ginocchia!"Non l'avevi detto!" L'ammonisce Don Ciccio."Sì, ma poi abbiamo fatto paceee!" Piagnucola lei.Il parroco fa un sorrisetto soddisfatto."Va bene, - concede, - la confessione è finita".Ata tira un sospiro di sollievo.Lui tossisce e si aggiusta sulla sedia."Però, - dice, - tu hai molto peccato, bambina mia. Hai rifiutato quella perla di ragazzo..." Inizia l'elenco."Proprio perla..." Obietta."Hai pensato male di quelle povere donne indifese..." Continua lui."Indifese?""Hai martoriato quel povero pollo...""Era già morto, però". Riflette."Hai litigato con quell'angelo di tuo fratello...""Angelo, chi?"Don Ciccio scuote la testa desolato."Eh... - considera, - qui ci vuole una bella penitenza!"Ata deglutisce a fatica."Allora... - propone il prete, - devi preparare le palline di cioccolato per i bambini della parrocchia".Lei tira un sospiro di sollievo."In quantità, eh? Perchè se avanzano...""Se avanzano?" Domanda lei divertita.Lui fa un colpo di tosse imbarazzato."Vabbe', - dice brusco, - tu falle, poi vediamo".Ata sorride e cerca di alzarsi."Aspetta! - la ferma lui. - Ora mettiti su quella panca e prega. Trenta Ave Maria e trenta Padre Nostro!"Un masso le cade in testa."Trenta?"
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