Da un pò ponderavo sulla possibilità d'inserire delle interviste sul blog, e questa iniziativa sulle adozioni letterarie mi ha regalato un bell'assist che non potevo non raccogliere.
Quindi eccoci qui, la prima intervista del sottoscritto, ai danni nientepopodimeno di Alessandro Girola, quel tale di Plutonia Experiment!
Blogger, scrittore, ideatore di iniziative di successo e coinvolgenti, non saprei cos'altro aggiungere per non risultare esagerato... Eh sì, proprio a lui è toccato sorbirsi le mie domande, forse ingenue, forse non proprio professionali, ma ehi, che volete? In fondo era la prima volta, no? Ma andiamo a scoprire qualcosa di più su questo personaggio, ormai un punto di riferimento per molti naviganti della blogosfera.
Alessandro Girola
Innanzitutto benvenuto e grazie per esserti prestato a questa cosa che ho il coraggio di chiamare intervista!
Sperando che questa esperienza non ti procuri un'orticaria, che ne dici se per iniziare ci parli un po' di te, di come sei al di fuori della rete e di quello che ami fare?
Grazie a te dell'ospitalità! Non nego che mi piace essere intervistato. In una vita passata forse ero una diva del cinema :)
Certo che parti con una domanda proprio da niente, eh? Come sono fuori dalla Rete? Direi un tizio come tanti, di quelli che si incrociano sui mezzi, senza attirare molte attenzioni. Magari mi riconoscereste per la spiccata somiglianza a Tony Stark. Ehm, no, volevo dire: per il Kindle eReader o l'iPad sempre in mano.
Cosa amo fare quando sono offline? Passeggiare, che sia in città o in montagna. Leggere. Guardare film, anche se lo faccio molto meno che non in passato. Direi anche trascorrere il tempo con le pochissime persone a cui tengo davvero.
Il tempo è prezioso, non lo butto più come facevo in passato.
2 Minuti a Mezzanotte, la round robin che tanto pare aver attecchito nella blogosfera, potrebbe essere considerato un tuo figlio. Il progetto sembra stia andando davvero bene a vedere i dati e il coinvolgimento generale. Vista la tua scorsa creazione, il Survival Blog, sapevi che avresti centrato l'obiettivo anche stavolta o è un successo che non ti aspettavi?
Sì, 2MM sta andando molto bene. Non immaginavo un tale riscontro di pubblico, anche se speravo in un coinvolgimento dei lettori che mi seguono fin dal lontano 2007.L'argomento “supereroi” è sempre un po' ostico, ma alla fine diverte un sacco. Chi non ha sognato almeno una volta di poter gestire un personaggio dotato di poteri sovraumani? Infatti al richiamo hanno risposto in tanti. Alcuni sono arrivati dopo la chiusura delle iscrizioni e si sono disperati per non poter dare il loro contributo. In compenso sono nati subito gli spin-off, tanto per far contenti tutti.
Libby, una tua creazione e protagonista dei primi tre spin-off che ho adottato. Un personaggio che fin da subito si è presentato con le fattezze di Evangeline Lilly. Come mai questa scelta, considerato che spesso, nei tuoi lavori, s'intravedono personaggi ispirati a persone reali o del cinema?

Non è difficile vederla nei panni di Libby...
Mi piace dare un volto noto a molti miei personaggi. Facilita l'immedesimazione ed è soprattutto divertente. A qualcuno non piace? Amen. Non si può mettere d'accordo tutti. La scelta di Evangeline Lilly come “volto e corpo” di Libby è stata quasi automatica: Evangeline è una bella e sana ragazza al 100% americana, molto sexy ma al contempo un po' maschiaccio. Proprio come immagino la mia Libby. Devo dire, senza falsa modestia, che è stata una bella trovata. Sempre riguardo alla serie Fast and Fabulous, so che hai in cantiere altri progetti, che però non riguardano la bellissima Lady Liberty. Pensi che la rivedremo ancora o possiamo considerarlo un capitolo ormai chiuso? Ora che ho pubblicato le prime tre storie con Libby come protagonista sono concentrato su un'altra supereroina del mondo di 2MM, la russa Sibir (volto e corpo della tennista Maria Sharapova). Se te lo stai chiedendo, la risposta è sì: sono entrato in fissa coi personaggi femminili, che prima di 2MM avevo utilizzato quasi sempre come comprimari. L'amore è sbocciato all'improvviso e faccio fatica a rinunciare a questa scelta. Sibir a parte, sto incominciando a pensare a un lavoro più lungo e complesso, sempre in ottica supereroistica, ma lo affronterò con calma, vedendo intanto gli svilupppi della round robin ufficiale.Sento aria di succosità... bene bene... La round robin, come abbiamo detto, sta procedendo. Hai in mente altri progetti per il prossimo futuro o per il momento ti godi quello che hai seminato? Qualche indiscrezione su quello che verrà? Per il momento mi godo lo scenario di 2MM, che è ricco e pieno di possibili espansioni. Ho qualche vecchio racconto da completare, soprattutto uno, Magnificent '85, una storia di viaggio nel tempo con diversi spunti autobiografici, quantomeno nella costruzione del protagonista. Attualmente però su questo fronte sono fermo. Magari dopo le ferie riuscirò a gestire questi progetti lasciati in sospeso.


La scrittura... sicuramente un mondo difficile che però è in grado di regalare molte soddisfazioni. Cosa cambieresti di questo mondo e cosa, invece, lasceresti così com'è? Esistono talmente tante bandiere, punti di vista su come affrontare il foglio, che alla fine la soluzione migliore sembra proprio quella di fare come si vuole. Credi che esista un metodo applicabile a tutti o la soggettività è alla base di questa passione? La scrittura è un mondo complicato, sbeffeggiato, al contempo sopravvalutato e sottovalutato. Non so di preciso cosa cambierei. Innanzitutto mi piacerebbe che molti presunti scrittori si interessassero anche di leggere. Purtroppo non è un parallelismo per niente scontato. Secondariamente abbatterei molti dogmi del tutto soggettivi che cercano di spacciarci per verità conclamate. Come dici tu, la soluzione migliore è quella di cercare la propria strada congeniale. Il che non vuol dire fregarsene di manuali, regole o carichi di lavoro, bensì semplicemente adattarli alla personalità di ciascuno di noi. Sul tuo blog parli spesso di scrittura, fra le altre cose, di come trasformarla in un lavoro vero e proprio e di quanto questo sia difficile. Credi che il passaggio da una situazione amatoriale a qualcosa di più professionale sia un passo fondamentale per chi ama scrivere? Ne parlo spesso ma sono sempre più convinto che la scrittura, in Italia, possa essere al massimo un secondo o un terzo lavoro. Ovvero: coi libri non si campa perché vendono poco. Quindi il passo da amatorialità a professionalità è più formale che altro. In realtà, nella maggior parte dei casi, cambia poco, anche considerando che le case editrici offrono sempre meno supporto tecnico, quindi il tanto citato “salto di qualità” a volte è giusto un balzello piccolo piccolo.


Con questo abbiamo terminato. Spero vi siate divertiti a leggere e abbiate avuto modo di conoscere un pò meglio Alessandro. Da parte mia posso solo dire che l'esperienza è stata piacevolissima, Alessandro si è prestato senza snobberie, senza alcuna critica o remora, a questa assurda cosa che ancora mi ostino a chiamare intervista. Una persona speciale, che è di pareccio lontana dall'idea del blogger che mi ero fatto molti mesi fa, quando ancora non lo conoscevo e leggevo i suoi articoli di tanto in tanto. E, sì, sappiatelo: questa cosa mi ha davvero preso. Quindi aspettatevi altre interviste nei prossimi tempi! Siete avvertiti...




