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Quattro chiacchiere con Marco Siena

Creato il 10 giugno 2013 da Narratore @Narratore74

job-interviewI miei lettori di più vecchia data (capperi, fa fico dirlo!), avranno già avuto modo di sentire il nome Marco Siena.
Un amico, un autore, persona fresca, disponibile e cordiale, che da qualche giorno può vantarsi di poter esporre la sua seconda pubblicazione ufficiale.
Per ufficiale si intende un libro, uscito per mezzo di una casa editrice, visto che Marco non è certo nuovo dell’ambiente e ha all’attivo già quattro ebook autoprodotti.
A suo tempo, dicevo, recensii il suo primo lavoro, Le Nove Stelle (trovate la recensione qui) e mi resi conto immediatamente delle capacità del giovane emiliano. Ora, con Prima di Svanire, cerca di bissare i traguardi raggiunti, e magari superarli.
Oggi Marco ha acconsentito a rispondere ad alcune domande, in primis votate ad una mera e pura promozione, ma non solo.
Con lui parleremo di editoria, ebook, e nuove forme di lettura.

Venite con noi, sarà divertente!

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Paolo: Direi che per iniziare le presentazioni sono d’obbligo, che ne dici? Quindi, raccontaci chi è Marco Siena e cosa fa nella vita di tutti i giorni.
MSDirei che è il modo giusto per iniziare, anche se in fondo c’è da dire poco su quello che faccio tutti i giorni. Non faccio nulla di particolare se non visitare le tabaccherie, proponendo e sperando di vendere i prodotti che ho a catalogo. La parte però più importante è rappresentata dalla mia vita fuori dal lavoro, quella in cui faccio il papà e il marito. Questo per quanto riguarda il Marco oltre la scrittura.

Paolo: Andiamo dritti al sodo. Come sai sono uno dei tanti che ha apprezzato il tuo primo lavoro, Le Nove Stelle. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza? Ci sono cose che hai imparato e ti sei ripromesso di non fare più?

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MS: Parto da una piccola premessa: Le Nove Stelle, come alcuni sanno, era un romanzo ideato una decina di anni prima di essere scritto. La struttura quindi era pressoché pronta, e non ho fatto altro che scriverla e mantenerla com’era stata progettata. Ora come ora, lo stile, le idee e i toni, sono radicalmente cambiati. Se confrontato con i miei lavori successivi, si può notare infatti un’evidente differenza.
Di una cosa sono sicuro, e credo che non ripeterò più, ma non la dico pubblicamente, sennò alcuni si potrebbero offendere.

Paolo: Il tuo secondo libro è in uscita. Già dal titolo, Prima di Svanire, si intuisce che non ci troveremo fra le mani una storia semplice. I rimandi al nome del tuo blog non sono un caso, vero?
MS: Il blog è nato alcuni mesi dopo la fine della prima stesura del romanzo. Dovevo dare un nome a questo sito, e dopo aver valutato varie possibilità, ho ripensato al romanzo, al fatto che fosse un contenitore di varie cose, tra musica, opinioni, citazioni e mi sembrava adatto a un blog vario come il mio. Un’autocitazione, quindi.

Paolo: So (e ho avuto il piacere di leggerla) che Claudio Vergnani ha scritto una gran bella prefazione al romanzo. Che rapporto vi lega? Amicizia, lavoro o entrambi?
MS: Ho conosciuto in prima battuta il Claudio scrittore. Sembra strano, essendo modenese come me, ma in realtà lui è del centro di Modena, mentre io sono della parte che viene chiamata Bassa Modenese, quella di provincia praticamente.
Dopo aver letto il suo primo romanzo, Il 18° Vampiro, l’ho contattato su Facebook ed è nata un’amicizia epistolare, che poi si è trasformata in reale quando abbiamo iniziato a trovarci anche al di fuori della Rete. Tra noi posso dire che c’è un buon rapporto di amicizia e che ci porta spesso a parlare di letteratura, ma anche di cinema, musica e quant’altro. Quando capita, ci scambiamo le bozze, e se possiamo anche i pareri, come è appunto avvenuto per Prima di Svanire. Ci sono almeno due aneddoti legati a Claudio all’interno del romanzo, e di cui non mancherò di parlare. Hai presente le curiosità dietro alle quinte?

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Paolo: Ok, ci siamo, parlaci di Prima di Svanire. Perché la gente dovrebbe acquistarlo? Su, facci vedere quanto sai venderti!
MS: Caspita, e il venditore dovrebbe essere appunto il mio lavoro!
Beh, cosa posso dire? Prima di Svanire è un romanzo fatto per rimanere poco tempo sul comodino, veloce da leggere, adatto a chi vuol farsi due risate, amare, ma pur sempre due risate, senza dimenticarsi di riflettere su alcuni passaggi.
Più o meno sono anche le cose che invoglierebbero me ad acquistare e leggere un romanzo.

Paolo: L’editoria attuale sembra un campo di battaglia. Librerie che chiudono, autori che si ribellano, mentre altri chinano il capo verso le grandi major. Come credi si evolverà?
MS: Le major rimarranno sempre le major, forti della loro distribuzione capillare, fatta di copertine accattivanti, ornate da fascette altisonanti che servono ad attrarre i lettori leggeri, quelli che leggono poco e la cosa più comodo o consigliata dal grande pubblico. Le piccole, dal canto loro, dovranno farsi forti di distribuzioni diverse, proiettandosi già verso il futuro digitale e il mondo degli store on line, giocando di anticipo rispetto alle grandi. Se saranno scaltre, riusciranno a crearsi un grosso spazio nella Rete e a poter combattere così quasi ad armi pari con le grandi.
Non andrà invece sottovalutata la fascia degli indipendenti, che se da noi sono ancora poco in vista, all’estero stanno diventando un settore in crescita.

Paolo: Possiamo dire che sei una persona poliedrica? Tieni un blog, pubblichi in ebook e in cartaceo… dove vuole arrivare il Marco scrittore?
MS: Voglio essere onesto, sperando di non peccare di superbia. Vorrei farne un lavoro. Blog, romanzi, ebook, vorrei che queste cose mi dessero uno stipendio dignitoso per poterci vivere, senza mirare alle illusioni della celebrità e delle ville con piscina. Dico sempre che riuscire a vendere qualcosa come 30000 copie di un mio romanzo, potrebbe essere un traguardo raggiungibile un giorno. Vedi, non cerco cifre da milioni di copie vendute.

Paolo: Visto che abbiamo già nominato il blog almeno un paio di volte, non posso fare a meno di chiedertelo: cosa pensi della blogosfera? Credi anche tu che sia un sistema di informazione destinato a sparire o saranno solo i peggiori a farne le spese?
MS: Dopo qualche anno che curo il blog, non sono ancora riuscito a farmi un’idea di come funzioni la blogsfera e quali siano le carte vincenti da giocare. Non so come si evolverà, ma vedo che tanti si abbattono se non raggiungono determinati numeri, mentre a me non interessa. Questo porta tanti blogger a cessare la loro attività, complice anche la mancanza di supporto che abbiamo in questo paese. Io per ora, lo faccio per piacere personale, per scambiare pareri con i lettori e per esercizio. E un po’ anche come veicolo promozionale.

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Paolo: Scrittore… come ti senti ad avere questa nomina? Cambia il tuo rapporto con la vita di tutti i giorni o ti è talmente leggera sulle spalle che nemmeno te ne accorgi?
MS: Scrittore mi imbarazza, davvero. La parola autore per ora, mi è più congeniale. E ti dirò, evito spesso di diffondere questa cosa nella vita di tutti i giorni, perché la gente ti guarda in modo strano quando sa che scrivi. Diciamo che torno a essere un autore, quando entro nel mio studio.

Paolo: A chi ti ispiri quando scrivi? Quali sono gli autori che hanno formato le basi della tua scrittura?
MS: Riguardo all’ispirazione, dipende da cosa voglio scrivere. La prima volta che ho coscientemente voluto omaggiare qualcuno, traendo appunto ispirazione dai suoi lavori, è stato con la novella Yellow Car n’ Silver Bullets, dove ho cercato di ricreare le atmosfere di Guy Ritchie. Quindi più che a uno scrittore, mi sono ispirato a un regista.
Se devo invece pensare agli autori che più mi hanno influenzato e formato, dovrei citare in primis Dickens, per il suo modo di scrivere ironico e condito da dialoghi schietti e veloci.

Paolo: Potrebbe suonare distorto, visto che hai all’attivo già due pubblicazioni, ma una domanda scomoda te la voglio fare: cosa pensi delle CE? Credi ci sia un futuro per queste realtà o l’ebook, come concetto, tenderà a farle scomparire, sostituendole con autori indipendenti e simili?
MS: Come ho già accennato prima, ci sarà un’autentica rivoluzione negli anni a venire. Io sono aperto alle case editrici, ma medie e piccole. Le grandi non le sento adatte a me, e viceversa io non mi sento adatto a loro. D’altro canto, mi piace anche pensare che come autore sono un freelance, e posso proporre i miei lavori come li posso pubblicare in maniere indipendente.

Paolo: Siamo alla fine. Penso di averti chiesto praticamente tutto, quindi lasciò a te la palla. C’è qualcosa che vuoi dire, un sassolino che ti piacerebbe levarti?
Il palco è tutto tuo!
MS: La tentazione c’è di togliersi tanti sassolini dalle scarpe, ma scelgo di non affondare il coltello nella piaga. Mi limiterò a dire che spero in un’unica cosa: che cessino le guerre intestine nella piccola editoria, dove quotidianamente ci si azzanna denigrandosi l’un l’altro. Si dovrebbe ricordare che il divide et impera, fa la fortuna delle grosse case editrici.

Paolo: Grazie Marco, è stato davvero un piacere scambiare quattro chiacchiere con te.
MS: Grazie a te Paolo. Un saluto a tutti i tuoi lettori!

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Blog di Marco Siena


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