Sono giorni in cui mi sento una frana. E molto piccola fiammiferaia.
Passo le mie giornate seduta al tavolino di legno finto della mia scatola di fiammiferi, di fronte al pc, con gli occhi che bruciano, moderna versione dello scrivano fiorentino. Ci starebbe bene una colonna sonora di quelle delicate, con poche note che si susseguono in loop.
Mi metto a lavorare di buona lena con la tazzona di caffè annacquato e fino a che c’è il sole, o comunque un’invernale luce del giorno, mi sento quasi positiva. Mi vengono un sacco di idee per scrivere nuovi post, ad esempio. E mi dico “ok, segnatelo, così appena finisci di lavorare lo scrivi”. Invece il momento non arriva mai, perché nel corso della giornata – mentre il sole scende velocemente e le onde del mare si fanno più rumorose – inizia il momento piccola fiammiferaia.
Illustrazione di Hanna Ryu
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Istruzioni per sentirsi piccola fiammiferaia
Per sentirsi piccola fiammiferaia ci vuole un discreto allenamento.
Bisogna ad esempio aver passato molto tempo da sole in una stanza.
Per pura scelta, eh, che la piccola fiammiferaia è uno stato d’animo, non una costrizione.
Bisogna quindi aver passato molto tempo da sole in una stanza, per scelta, perché stare in mezzo agli altri comporta – a volte – molta fatica.
Mentre si sta da sole in una stanza per scelta, sarebbe necessario disporre anche di un divano. E una copertina.
Va benissimo quella in pile comprata da Tiger, non ci formalizziamo.
La piccola fiammiferaia, mentre sta da sola nella sua stanza per scelta, pensa però che sarebbe proprio bello avere vicino un’amica, nei momenti così fiammiferosi. Ma non un’amica qualunque: la piccola fiammiferaia desidera la vicinanza di una persona che ne sappia condividere i silenzi e accoccolarsi sul divano al suo stesso livello, ignorando il formicolio sul fianco per la troppa inattività.
Mentre pensa che non ci sarà nessuna amica che si possa sedere vicino a lei sul divano per condividere questo mood, la piccola fiammiferaia si intristisce perché non prende l’iniziativa di chiamare qualcuno e uscire.
Si rimprovera perché si sente un po’ sola eppure allo stesso tempo rifugge l’idea di ritrovarsi fra il vociare della gente, il tintinnio di bicchieri e l’umido della strada. Si crogiola nel pensiero triste e vittimista di essere lontana dalle persone che la conoscono sul serio e che le vogliono davvero bene. Scarta meccanicamente il pensiero delle persone appena fuori dalla scatola di fiammiferi che potrebbe farle dimenticare di essere una piccola fiammiferaia.
Troppa fatica, ogni cellula del suo corpo preferisce rimanere sotto il calore della copertina, in mancanza di fiammiferi. E poi alla piccola fiammiferaia dispiace rinnegare questa sua essenza.
Si è quindi allenata a compensare quel senso velato di malinconia e di futuro incerto con pesanti sessioni di serie televisive, possibilmente semi-comiche. Se un tempo erano i DVD di Friends, oggi la scelta è ben più ampia. Ultimamente vanno alla grande gli episodi di New Girl, così la piccola fiammiferaia può continuare a pensare che bello è condividere i propri spazi con gli amici. Le vengono in mente serate bellissime a preparare zeppole o a tagliuzzare frutta da immergere in cioccolata fusa, parlando un francese stentato. Oppure quei pomeriggi post-prandiali in cui continuava a mangiare patatine su una tovaglia a quadretti e a discorrere di “quando avremo trent’anni”.
Poiché la scelta è ancora più ampia, dalle serie tv si passa ai film. E siccome i giorni da piccola fiammiferaia si stanno impilando uno sull’altro ultimamente, la cultura cinematografica ne trae beneficio. Stasera, per esempio, è stata la volta di Obvious Child, scelto totalmente a caso, piaciuto molto, e scoperto essere uno film del Sundance Film Festival 2014.
Non sbagliamo nel dire che alla piccola fiammiferaia piacciono molto i film del Sundance, primo fra tutti Little Miss Sunshine che ha accompagnato molti momenti fiammiferosi del passato. Molti.
E siccome di momenti da piccola fiammiferaia sono un’esperta, ormai, so che devo solo avere pazienza e aspettare che tutti i fiammiferi si spengano. Appena succederà, mi troverò costretta a uscire da sotto la copertina e piano piano riprenderò il ritmo normale, tipo rispettare le scadenze, i Google Docs in cui avevo ipotizzato date di pubblicazione, le mail che sono ancora in neretto in attesa di risposta. Cose così, che per una piccola fiammiferaia rappresentano troppa, troppa fatica.