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Quei giorni di settembre - torta con le pere

Da Saporidivini
QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREDa qui si vede Stromboli.
Oltre la frangia spettinata di una palma, sulla linea immobile dell’orizzonte dove si intersecano due toni di azzurro, è seduta l’isola devota al suo vulcano, figlia minore della Sicilia, amata e contemplata. Da qui il mare è il nostro più intimo dirimpettaio. QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREL’appartamento è piacevole e spazioso, con un grande balcone affacciato sul davanti. Un balcone che guarda dritto il mare, immensità azzurra e lucente, solcata di tanto in tanto dalla scia  panna di una nave. Il perimetro del giardino è festonato da buganvillee gialle e fucsia, da un roseto ormai appassito e da qualche palma, mentre sul retro si sommano un fico, un pino, un ulivo, piantine aromatiche e altri verdi cespugli. Annidata in fondo alla strada c’è una casupola tanto anonima quanto deserta, è una stazione  piccola piccola con un solo binario, dove di tanto in tanto passano piccoli treni che uniscono una serie di paesi altrettanto piccoli. Ha un’aria decisamente abbandonata in questi giorni di settembre, come se la stagione fosse irrimediabilmente finita e ormai non servisse più a niente, ora che i pendolari della spiaggia sono ritornati dentro agli oliati ingranaggi delle città. I villeggianti, a sorpresa sono pochi, nel residence dove alloggiamo siamo rimasti solo noi e la cosa, ad essere sinceri, non ci dispiace affatto.
QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PERE
QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PERE
Arriviamo a Capo Vaticano che è pomeriggio inoltrato, sollevati di potere finalmente posare i piedi a terra, la Pupattola più di noi. Lei, che durante gli ultimi chilometri aveva apertamente dato voce al suo dissenso con decibel di strilli e di richieste bizzose, prima di acqua, poi di succo di ananas, in verità di nessuno dei due, forse di braccia ed attenzioni o solo di potere correre libera. Lei, che scende dalla macchina ed è già due falcate avanti a noi, lei che ci fa strada verso l’ingresso. “Quanto è portata per i viaggi!” dico soffiando il mio entusiasmo nelle orecchie di Luca, che soppesa le mie parole e lascia immediatamente trasparire nel suo sguardo un sorridente interrogativo. Si sta chiedendo se mi riferivo veramente alla Pupattola o piuttosto a me stessa, ma è l’ambo la risposta giusta. Alice Ginevra intanto  sventola con foga un saluto prolungato ai proprietari del residence, fendendo letteralmente l’aria in due e poi si avvia verso le scale, altrettanto decisa, come se adesso avesse fretta di tutto.  Strada facendo ci siamo fermati a Sibari e lì abbiamo fatto una bracciata di provviste di latte, di frutta, verdura e di generi vari, così  per cena avremo il conforto rassicurante del cibo che sommeremo a quello irrinunciabile delle coccole, per sentirci fatti di una sola pelle.
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QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PERE“Guarda il mare!” dico rivolta ad Alice Ginevra e lei si sporge più che può, dal sedile posteriore, per cercare di tradurre in immagini comprensibili la mia eccitazione. Solo mentre ci avviciniamo costeggiando il marciapiede, quella distesa interminabile cresce dentro ai suoi occhi curiosi ed eccola che solleva il ditino e lo indica trionfante, aggiungendo “Io, a me, a me!”. Rivendicando ancora una volta la sua ennesima proprietà.La spiaggia a settembre è quasi nuda, un tappeto di ciottoli levigati, un brusio leggero che preme tra gli sdraio e gli ombrelloni, qualche ambulante con chincaglieria in saldo da fine stagione, quasi un sogno. Conquistiamo il nostro lembo privato, stendendo i nostri tre teli e facendoci intorno capanna e nel mentre ci godiamo l’espressione di genuina beatitudine che campeggia sul viso di Alice Ginevra. Il sole si rotola lassù tra stracci indecisi di nuvole e tra tutte le sfumature di colore che questo manto di brezza che si poggia sulle spalle può portare. Non riesco a decidermi di spogliarmi del tutto.
 QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREPrepariamo invece il campo giochi della Pupattola, disseminando sulla sabbia il suo secchiello, le palette, un camioncino e una barchetta, ma non ci vuole molto ad accorgersi che il suo interesse è riposto altrove e verso quell’altrove lei lesta si muove, funambola sui sassolini. Il mare è talmente carico di energia questa mattina che sembra volersi espandere fin dentro al cielo. Infinito e gabbia. Mano nella mano ci avviamo tutti e tre, Luca si tuffa prima di noi, io rimango a riva ad ammirare il suo coraggio  e a sciacquettarmi timidamente i piedi, trasalendo per i brividi che corrono a fior di pelle mentre il mare ci schiuma attorno. Il fondale digrada così bruscamente che tengo ben stretta la manina di Alice Ginevra. Le sue gambe si alzano e si abbassano in falcate che sollevano ridenti spruzzi da ogni parte. Raffiche liquide le lambiscono i piedini, destabilizzando il suo equilibrio, il secchiello sempre tenacemente sospeso a mezz’aria. Lo riempiamo fino all’orlo di mare, questa è solo un’altra sua forma, le dico a mo’ di segreto. 
 QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREQUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREDopo l’ennesimo bagno torniamo sulla spiaggia a raccogliere bracciate di sole, a cingerci in vicendevoli abbracci. Abbiamo tre teli e ne occupiamo uno e mezzo, a noi basta poco, ma la Pupattola invece è molto esigente. Fa l’inventario di ciò che vede e si avventura tra gli ombrelloni, entrando in confidenza con pargoli che tra le proprietà esibite, annoverino almeno una palla. Poi torna, a strusciare abbracci ora a me, ora a Luca, per poi brandire la paletta e far piovere sabbiolina ovunque. Ci aspettano castelli di sabbia da costruire, seguendo il volo leggero della fantasia, ci aspettano decine di secchielli da riempire perché l’acqua non le basta mai. Ci aspettano momenti senza peso e senza affanno, momenti che sono solo roba nostra.
QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PERE
QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PERE
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TORTA CON LE PERE
QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREIngredienti per la torta:300 gr di farina 00 per torte della Molino Chiavazza3 uova200 gr di zuccheroIl succo di un'arancia spremuta4 cucchiai di Grand Marnier1 tazzina da caffè di olio di semi1 bustina di lievito per dolciIngredienti per la crema di pere:5 belle pere4 cucchiai di Grand Marnier2 cucchiai di zuccheroAbbiamo approfittato delle pere raccolte dall'albero nel giardino della nonna per preparare questa torta deliziosa.Lavoriamo lo zucchero e le uova, fino a farlo completamente sciogliere ed ottenere un composto omogeneo e gonfio. Aggiungiamo poi l'olio, il succo dell'arancia, il Grand Marnier, la farina e il lievito. Amalgamiamo tutto con cura.Nel frattempo sbucciamo le pere e le tagliamo a cubetti. Le poniamo in una padella, con il Grand Marnier e lo zucchero e le facciamo cuocere fino a fare evaporare l'alcol e finchè le pere risultano morbide. Quando sono cotte, ne schiacciamo più di metà con una forchetta, in modo da ottenere una purea. Le altre le lasciamo a cubetti.QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PERE
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QUEI GIORNI DI SETTEMBRE - TORTA CON LE PEREImburriamo e infariniamo uno stampo da torta e vi versiamo l'impasto. Sulla superficie della torta versiamo le pere cotte  e cuociamo in forno preriscaldato a 180C per circa 45 minuti, verificando la cottura con uno stuzzicadenti. Lasciamo raffreddare la torta, prima di toglierla dallo stampo e completiamo con una spolverata di zucchero a velo.

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