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Quel che dice Hell

Creato il 14 dicembre 2011 da Elgraeco @HellGraeco
Quel che dice Hell

Oggi avrei voluto scrivere di cinema. Perché dicono che questo sia un blog di cinema, scomodo a molti, amato da altri. Poi mi sono ricordato che è il mio compleanno. Ne faccio trentacinque. E che sono un nerd.
E allora la prospettiva è cambiata.
Per una serie di ragioni che non sto a spiegarvi, ho spento il televisore i primi dello scorso novembre. E non l’ho più riacceso. Status quo che, credo, manterrò a tempo indeterminato. Senza televisione, senza etichette facili, come facile è il loro essere ovvi e decrepiti, la loro mentalità d’accatto, indegna dei ruoli che ricoprono, credo trarrò solo giovamento. E già succede.
Si arriva a un punto tale di esasperazione latente, data dal modo di vivere qualunque a cui la maggior parte decide di votare la propria esistenza, che si prende atto, con semplicità, di essere altro. Incomunicabilità tra le parti.
E si capisce anche che è inutile tentare di discutere.
Non che voglia mettermi a fare la guerra. Non ho il tempo, né la forza necessaria. Ma oggi ho capito che non sarò mai come loro. Non sarò mai un giornalista, non sarò mai uno scrittore, mai un “professionista” (qualunque cosa voglia dire), di sicuro non come vogliono loro.
E sapete che c’è? Ormai non me ne frega più niente.

Quel che dice Hell

***

Stiamo costruendo, qui in rete, un’alternativa ai giudizi stilati coi post-it, “nerd squilibrato”, che non valgono neanche la carta sulla quale sono stampati, tanto sono sciatti, superficiali e gratuiti. In una parola: ottusi.
Per cui, che altro c’è da raccontarci? Sono un uomo robusto, bello e in salute. Sono forte e intelligente. E non sto dicendo stronzate, la natura è stata generosa con me: conservo persino tutti i capelli in testa. E, come ho detto prima, sono un nerd.
Eppure, parrà strano, so lavorare anch’io, so scrivere, ho una vita sociale, sono benvoluto, persino amato da qualche donna, ancorché il mio aspetto selvatico, dato che aborro la giacca e la cravatta, fa sorgere dubbi, negli interlocutori molli, sulla possibilità ch’io sia persino laureato. E sapete perché? Solo perché non mi rado tutte le mattine. Basta questo.
E risparmiatevi la retorica. Le cose stanno così, tutti lo sappiamo e tutti lo vediamo. Io, da solo, non posso farci niente, tranne cazziare qualcuno al di là della barricata: un minimo di soddisfazione, in un oceano di merda. Una rivincita del nerd, appunto. Futile.
Questo è il mondo sciocco in cui viviamo. Io da trentacinque anni, voi chissà da quanto. E io che dovrei fare, adesso?
Niente. A parte quello che faccio ogni giorno, campare come piace a me, non come gli altri credono si debba fare.
Una cosa sola, a voi che siete integerrimi e sapete esistere, uomini tutti d’un pezzo: la vostra cecità ci ha proprio rotto il cazzo.
Tanti auguri a me.


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