Quel che è rimasto dei lavoratori devono guardare al futuro ed accettare l’idea di cambiare lavoro, riciclarsi come la plastica. Siano positivi e sentiranno il Profumo del piacere di cambiare.
Creato il 18 marzo 2012 da Slasch16
I lavoratori, la Cgil, la Fiom, la Cisl, l’Uil non devono guardare gli esempi peggiori, i disperati intorno o vicino ai 50 anni che perdono il posto di lavoro e non sanno più cosa fare, per essere positivi ci vogliono gli esempi positivi, come nella cronaca nera.
Se i giornali scrivono solo del marito che ammazza la moglie a martellate, dell’albanese o il romeno che rapina e stupra in villa si ha l’impressione che siano tutti così ed invece la maggioranza dei mariti, degli albanesi e dei romeni sono bravi, i mariti aiutano le mogli, qualcuno regala anche dei fiori, i più fortunati anche gioielli.
Come ci sono albanesi e romeni che si spaccano la schiena e fanno i muratori alzandosi alle cinque del mattino, dobbiamo superare lo stereotipo del romeno o albanese ladro come abbiamo superato quello dell’italiano spaghettaro e mafioso grazie ai buoni esempi.
Se tutti i giornali, l’Unità, Manifesto, in testa scrivono solo dei lavoratori in mobilità e la definiscono l’anticamera del licenziamento subentra la depressione e qualcuno non regge e si toglie la vita.
Dobbiamo essere consci, come diceva papà Cervi, che dopo ogni raccolto ne arriva un altro ed è grazie a questo che ha superato lo strazio che i fascisti gli hanno procurato ammazzandogli sette figli.
Parliamo, scriviamo, informiamo anche degli esempi positivi che aiutino il mobilitante e gli orfani dell’art. 18 a guardare al futuro con l’ottimismo della speranza ed il pessimismo della ragione, perchè solo chi non rischia non rosica.
Pensate al caso Profumo, l’ex numero uno di Unicredit licenziato su due piedi, non si è perso d’animo si è preso un attimo di pausa senza perdersi d’animo e cadere nella disperazione più profonda.
Tra l’altro è una persona che da sempre è stato poliedrico, ha diversificato il suo lavoro, non è come il meccanico, il ricercatore, il lavoratore della Fiat che si è fissato di lavorare in catena come se la vita non offrisse altro.
Profumo è uno che non si è tirato mai indietro davanti ad una proposta innovativa o diversa, non si è fissato nel rimanere il numero uno di Unicredit, era aperto a tutte le prospettive ed il suo curriculum lo spiga chiaramente.
Il dipendente Fiat che ha avvitato per vent’anni i soliti 10 bulloni nel tempo più breve possibile si è talmente intestardito e fissato con i bulloni che non vuole fare altro, sembra che senza quei bulloni non ci sia vita e futuro.
Profumo no, da decenni ha diversificato perchè, a differenza degli iscritti alla Fiom, non è un conservatore ma punta lo sguardo più lontano possibile, butta il cuore oltre l’ostacolo.
Non me lo invento io lo dice il suo curriculum:
Tra le varie cariche ricoperte abbiamo:
Chairman del Supervisory Board di Bank Austria;
Consigliere dell’Università Commerciale Luigi Bocconi e della Fondazione Arnaldo Pomodoro;
Presidente della European Banking Federation a Bruxelles;
Membro dell’International Monetary Conference a Washington;
Membro dell’Institut International d’Etudes Bancaires a Bruxelles;
Membro del Supervisory Board della Deutsche Börse a Francoforte;
Consigliere di amministrazione di Mediobanca;
Vicepresidente e membro dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana.
Leggo oggi che Alessandro Profumo sarà nominato presidente del Monte Paschi di Siena, pensate che questo fosse stato possibile se Profumo si fose fissato con Unicredit?
Nonostante i suoi 55 anni egli ha saputo rischiare, rinnovarsi, rimettersi nel mercato senza piangersi addosso come fanno i lavoratori delle aziende che vado ad elencare perchè, per fare buona informazione, non basta scrivere un post ideologico ma portare dei fatti, i numeri ed io voglio informare bene per fare in modo che i lavoratori vittime come Profumo di rappresaglie o licenziamenti reagiscano come ha fatto lui senza abbandonarsi al pessimismo ed alla depressione.
I dati sono riferiti al 2009, adesso sono ancora peggio, ed è per questo che mi sono limitato al 2009, per fare l’ottimista.
Secondo l’Istat, nel solo anno 2009 sono andati persi 508 mila posti di lavoro. Ma nelle statistiche ufficiali non figura chi lavorava in nero o con partita Iva. I telegiornali ci hanno abituato ad aziende che chiudono, operai incatenati, occupazioni, cortei. Conosciamo le difficoltà di:
Fiat, Termini Imerese chiude nel 2011, mentre a Pomigliano i lavoratori sono in Cassa integrazione da oltre due anni (vedremo ora quanto accadrà con la New Co.);
Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), 400 ricercatori rischiano di non vedersi rinnovare i contratti;
Alcoa rischia la chiusura, 2000 lavoratori andrebbero a casa;
Agile – Omega rischia la chiusura, 2000 lavoratori rimarrebbero senza lavoro;
Nortel azienda smembrata e venduta a pezzi, 28 lavoratori licenziati;
Yamaha, 66 lavoratori a rischio;
Ansaldo Breda, un piano di ristrutturazione prevede 600 esuberi;
Nokia Siemens, 600 lavoratori a rischio.
Merloni, 1600 lavoratori in cassa integrazione su 2000;
Iris, l’azienda ha chiuso, 780 dipendenti in mobilità.
Ringrazio Alessandro Profumo per l’esempio che offre a tutti noi di attivismo e di impegno, invito i licenziati, cassaintegrati, precari, di occupare il tempo libero in feste di beneficenza, con la moglie invece di manifestare con la Fiom o la Cgil, che fanno tanto bene al morale e ci si rende utili agli altri e di non perdere mai l’ottimismo e la fiducia nel futuro.
Se ha trovato un posto Alessandro Profumo, con quello che costa, lo troverete anche voi che non costate un cazzo.
Anzi, dovrebbe essere più facile e ce lo conferma il capitalismo, il libero mercato e la concorrenza dei cinesi, che grazie ai loro prezzi inferiori si impongono nel mercato in tutto il mondo.
Non siate pessimisti, rispetto a Profumo avete il vantaggio di costare meno e senza diritti, umani o costituzionali ed è questa la marcia in più per riciclarvi e trovare un nuovo lavoro.
Su con la vita ed imparate da Profumo, senza diritti avrete una marcia in più, anzi potreste essere accusati di concorrenza sleale da qualche imbecille che fa il ministro o il sottosegretario.
Su con la vita che la vita è bella, specialmente in televisione.
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