Quel maglioncino un po’ così…

Di post e commenti sui look del tanto amato/odiato Festival se ne sono visti a migliaia. Sì, anche chi non passa le cinque serate davanti alla TV riceve un puntuale eco sui social il giorno dopo (o in contemporanea). Chi non vive nemmeno su quelli ha pur sempre le riviste e chi non legge, non guarda e non surfa…bella per loro, vuol dire che se l’è realmente scampata. Ho guardato distrattamente solo la prima puntata e di tutte le facce gonfie (è solo una mia impressione, o il 90% dei presenti sul palco erano tutti stranamente ripieni, in faccia e pure addosso? Cosa diavolo si sono mangiati a Sanremo?!?) e abiti un po’ così, mi sono soffermata davvero solo su Arisa ed il suo povero maglioncino…

C’è poco da dire: il maglioncino di questo colore un po’ vago con colletto a polo appena aperto, la trasparenza appena accentuata, la sottoveste velata che termina giusto giusto a metà ginocchio (lunghezza mortale) ed il sandalo con questo groviglio di raso massiccio appeso intorno alla caviglia mi hanno lasciata giusto un po’ perplessa. Quando l’HD ha messo in risalto il trucco così shabby&sapone, con quintali di cerone ma senza un accenno di rossetto, ed il color carotino dei capelli ho pensato: si è appena alzata, ha fatto di corsa e questo è stato il risultato. 

Mia mamma si veste meglio per andare a fare la spesa (sì, anche la mamma ha dei problemi, ma nella direzione opposta, sempre troppo sistemata ;) ). Dopo la solita sequela di infamate, ho provato a pensare: cosa porta un’artista che all’inizio della sua carriera ha costruito il suo personaggio su capello corto, grossi occhiali neri e rossetto rosso a finire anni dopo sul palco dell’Ariston in maniera apparentemente così noncurante del suo look? (ho sbirciato anche le “mise” dei giorni seguenti, non è che sia andata a migliorare, ha aggiunto un tocco sbrilluccicante e si è rimessa il rossetto, ma la silhouette dei suoi abiti è sempre stile Mago Otelma incrociato con la Zia Pina, ovvero ampia, scostata dal corpo e con quel che di riesumato da un guardaroba “vintage”). 

Le ipotesi sono varie:

1-La riprova: l’anno scorso aveva comunque cannato di brutto con cose strane, fascianti e che comunque non le rendevano giustizia. Quest’anno è andata nella direzione completamente opposta e #sticazzi!

2- Ottimizzare le spese: stanca di investire i suoi risparmi in rossetti rossi, ha deciso di ottimizzare le spese acquistando solo la tinta per capelli. Peccato questo colore non le renda davvero giustizia… :(

3-La ribellione: ci sta che, dopo anni di look immobile creato ad hoc per farsi un’immagine, la cara Arisa abbia deciso non solo di cambiare, ma di strafottersene del parere degli altri, opinionisti d’immagine spesso improvvisati, e di entrare consapevolmente in scena così, con un look apparentemente banale e sciatto, per lasciar concentrare l’attenzione sulla voce e sul testo della canzone, vera protagonista dell’evento (almeno in teoria). Una sorta di “me ne frego, investo il giusto, non me la meno con i vestiti tanto qualcuno trova sempre qualcosa da ridire”. In questo caso la mossa è apprezzabile, il cambiamento è vitale, l’immobilità stilistica dannosa, ma poteva comunque scegliere qualcosa di più adeguato e lei…o insomma, fare poggio e buca tra colore del capello e colore dell’abito (tipo se il maglioncino fosse stato scuro già avrebbe avuto un altro impatto).

4- La sua stylist in realtà è avanti: già, questa è un’altra ipotesi accreditata. Questa storia delle maxi maglie con sottovesti sotto non è una novità, è tutto l’inverno che se ne vedono in giro, fin dallo scorso anno. Quindi, a differenza di coloro che pensano ad una sciatteria, in realtà la mossa di Arisa è stata strategica: trendy, contemporanea e in linea con le tendenza. Già. Chi l’ha detto poi che a Sanremo bisogna andarci per FORZA in abito da sera?!? ;)

Che se poi gli abiti “da sera” sono questi, allora meglio più maglioncini per tutti! O no? Vi siete fatti un’idea? Così, giusto per divagare in questo lunedì di metà febbraio… ;) BUONGIORNO!!!