Quel martedì dopo il lunedì.
Da Oliviabluebell
E' un martedì dopo un lunedì che segue un weekend di corsa. L'ennesimo. Ultimamente i miei giorni sono così: di corsa. Sempre.La sveglia ha suonato allo stesso orario, anche se ho aperto gli occhi molto prima, ma ho preferito rimanere a rigirarmi beata nel letto per poi farmi le stesse domande di tutti i giorni: chi sono, dove sono e perchè mi devo alzare. Non mi sono nemmeno accorta che fuori stesse piovendo, eppure ho avuto la geniale idea di portarmi l'ombrello.La colazione sa sempre di caffe', ma soprattutto di latte. Che io non riesco a fare colazione senza sentire quel sapore lì e non lo so se sia un qualcosa che inconsciamente mi riporta all'infanzia o meno. Non voglio pensarci.Quello, però, che ho pensato mentre mi mangiavo la mia brioche facendo finta di seguire le notizie al tg mattutino è che forse ho trovato una risposta a chi mi dice "ma sicuramente avrai la fila fuori casa". Di uomini, s'intende.E io sempre lì a chiedermi come sia possibile che una frase del genere venga affibiata a me, dato che non mi caga fondamentalmente nessuno.Ma stamattina ho avuto l'illuminazione, forse non sarà nemmeno la risposta giusta però mi sembra logica.Il punto non è che sono talmente brutta che non mi nota nessuno. Il punto è che IO non voglio essere notata, non voglio avere al mio fianco nessuno in questo momento. E intendo una relazione stabile o che dir si voglia. Non ho la volontà di stare qui a far entrare qualcuno nella mia vita, farmi conoscere per quella che sono e non per quello che decido di mostrare, a piccole dosi. Ciò che penso quando immagino una situazione del genere è "no, non c'ho proprio sbatti!". Non ho intenzione di far entrare nessuno dalla porta del mio topolocale e farla diventare un'abitudine. Il che ovviamente non significa che mi darò a vita monacale, va da se'.Mi godo la mia vita, io, le mie amiche, quelle vecchie e quelle nuove, mi godo le nuove conoscenze, leggere, semplici e superficiali. Mi godo le mie nuove priorità, la strada che per la prima volta riesco ad intravedere davanti e su cui cerco di mettere dei mattoncini giorno dopo giorno, le consapevolezze che acquisisco.Perchè se c'è una cosa che sto facendo è quella di imparare a conoscermi davvero, a guardarmi allo specchio con i miei occhi e non vedermi tramite gli occhi altrui. Solo così potrò essere sicura di come e di chi sono. E nessuno potrà più dirmi qualcosa che mi farà male.Voi potrete pure raccontarmi che è normale che io reagisca così, che ho solo paura. Va bene, potrà pure essere anche quello, non dico mica di no. Però, per favore, non ditemi "ah, quando troverai quello giusto vedrai che le cose cambieranno"...che lo so pure io che andrà a finire così. Mi conosco. Ma nel frattempo voglio imparare a stare sempre più in piedi da sola.E allora, forse, tutto questo ragionamento, anche inconsciamente, traspare dai miei atteggiamenti e di conseguenza giunge agli altri. Ecco perchè vado bene in un certo modo ma non per di più.Forse il motivo sono io, non sono gli altri. Quando vorrò allora inizierò a notare di nuovo tutti i dettagli, quel genere di dettagli, quegli sguardi, quei sorrisi che ora non vedo. O meglio, mi pare di non vedere e a cui la maggior parte delle volte rispondo frettolosamente che io sono sempre lì a fare altro e allora quello diventa una "perdita di tempo".Tipo che ieri ero sul treno, sulla scala, per la precisione, che trovare posto per sedermi sta diventando un'utopia, e mi sento toccare il gomito da questo che mi guarda sorridendo e mi dice qualcosa che non capisco dato che stavo ascoltando Nas tutta concentrata. Tolgo gli auricolari e gli chiedo di ripetere, cercando di far rapidamente mente locale se quel tipo lì lo conoscessi, per evitare le mie immancabili figure di merda. E continuo a non capire quello che mi sta dicendo, so solo che ha qualcosa a che fare con il filo bianco dei miei auricolari e il filo nero dei suoi. Io sorrido sempre con un punto interrogativo in faccia, lui mi sorride e si mette le cuffie. Io rimetto gli auricolari e penso che la gente è strana e capitano tutte a me. Oltre a "che cazzo vuole questo??".Forse la risposta sta proprio lì, intrecciata dietro quel "che cazzo vuole questo?". In un martedì dopo un lunedì.
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