Magazine Cinema
Magistrale. "Quel pomeriggio di un giorno da cani" (traduzione completamente sbagliata degli esercenti italiani, Dog Day sta per giornata caldissima...) è un dramma con leggeri toni da commedia (o una commedia tragica) basato sulla reale vicenda di Sonny Wojtowicz, ragazzo che tentò di rapinare una banca insieme ad un amico per ritrovarsi poi 14 ore chiuso nella filiale, media e poliziotti fuori, con tutti gli impiegati sequestrati all'interno.
Lumet, vero maestro, tra l'altro, del crime (non a caso anche il suo ultimo film, Onora il padre e la Madre, riguarderà una rapina) dopo Serpico dirige ancora uno straordinario Pacino in un film che nella sua sobrietà ed efficacia raggiunge quasi la perfezione.
Dopo 3 minuti siamo già dentro la banca e vi resteremo per quasi 2 ore a dimostrazione della solidità di sceneggiatura. Molti altri avrebbero ricamato sul prima e sul poi, Lumet vuole semplicemente raccontare quel pomeriggio e non ha bisogno di aiuti e trucchetti per dare un'incredibile spessore a quasi tutti i personaggi coinvolti. Sonny è un bravissimo ragazzo, la sua rapina più che un atto malavitoso è un atto d'amore (Sonny è omosessuale e vuole pagare l'intervento per il cambio sesso del suo compagno). Anche tutte le persone sequestrate capiscono sin da subito l'assenza di pericolosità di Sonny tanto da, quasi come una sindrome di Stoccolma, star dalla sua parte, capirlo, aiutarlo. Ci sono personaggi, come la capo-cassiera ad esempio, che sono così lontani dall'immaginaria figura di sequestrati da sfiorare quasi il grottesco.
Il film può essere tranquillamente diviso in 2 parti. La prima è quella più "pubblica", con l'arrivo della polizia, delle televisioni e le trattative per il rilascio. Lampante la satira si Lumet, specie nel mostrare quanto le televisioni possano far diventare celebrità chiunque, anche chi sta commettendo un crimine. Forse un pò esagerati in questo senso i cori pro-Sonny di tutti gli "spettatori" al di fuori della banca, soltanto esagerati però perchè comunque plausibili e coerenti. Non manca poi una certa critica (più che critica, una simpatica perplessità) sul massiccio dispiegamento delle forze di polizia per controllare alla fine un solo uomo e neanche tanto pericoloso. In questo senso molto affascinante ma un pochino confusa la figura del secondo rapinatore, Sal, personaggio di cui sappiamo pochissimo (rapporto con Sonny, vita familiare, motivazioni per la rapina) ma forse proprio grazie a questo acquista una carica tragica ancor maggiore.
La seconda parte, quella che più mi interessa, è invece molto più personale, intima. Sappiamo della storia omosessuale di Sonny e della reale motivazione della rapina. La telefonata con il suo compagno (uno straordinario Chris Sarandon) seppur sottotraccia, racconta quello che è un vero amore e non a caso viene appena prima della seconda telefonata, quella alla moglie, in cui l'incomunicabilità la fa da padrone. In queste due telefonate c'è un intero mondo dietro, un mondo di amori nascosti, di passioni celate, di vite non vissute, di relazioni non volute ma convenzionali, "dovute". Raccontano più questi 5 minuti sul mondo gay che interi film incentrati sull'argomento.
Il coinvolgimento emotivo, quasi inesistente nella prima parte, inizia qua il suo percorso in un climax crescente che passerà dalla lettera-testamento dettata alla cassiera ( con quel tragico e magnifico "a mia madre io chiedo perdono") fino ad arrivare nell'intenso finale. Pacino è grandioso e più che la tecnica recitativa in questa pellicola si nota perfettamente il talento naturale del grande attore.
Uno piccolo film, girato quasi esclusivamente in una sola location, che solo apparentemente può sembrar leggero e distaccato. In realtà racconta perfettamente l'incredibile dramma di Sonny, un uomo che ama di nascosto, che deve intraprendere una rapina per far inseguire un sogno al suo amato, che in un giorno perderà un amico e la libertà.
E forse sì, quegli incompetenti esercenti avevano ragione, è proprio un pomeriggio da cani.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
I Filosofi – Jean Tinguely
Cecina (Livorno) - Jean Tinguely, uno dei più grandi maestri dell'arte del Novecento, torna in Italia con una mostra a lui dedicata, promossa e realizzata... Leggere il seguito
Da Fasterboy
ARTE, CULTURA -
LE PERLE DI OCTAVE | Octave Mirbeau | Le perle morte e altri racconti
di Massimiliano SardinaScritti tra il 1882 e il 1900, tra il lento declinare della Belle Epoque e l’insorgere delle prime Avanguardie, questi racconti di Mirbea... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Stasera alle 22,40 su La7 Made in Italy di Nanni Loy
Anno: 1965Durata: 125'Genere: CommediaNazionalita: Italia, FranciaRegia: Nanni LoyMade in Italy è un film italiano ad episodi del 1965, diretto da Nanni Loy. Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
I consigli di WSF per l’inizio dell’estate
Ah, l’estate! Tempo di vancanze, di fuga dalla realtà di tutti i giorni, di deliziosi di gelati… o, a seconda dei punti di vista, tempo di caldo, lavoro e... Leggere il seguito
Da Wsf
ARTE, CULTURA -
Tour letterari in giro per il mondo
Il tour Cervantes Il tour dell'autore del Don Chisciotte dovrebbe cominciare nel quartiere di Madrid Las Letras dove, secondo i responsabili della ricerca,... Leggere il seguito
Da Witzbalinka
CULTURA, VIAGGI -
Il bambino ombra di Carl-Johan Vallgren
In questi giorni nelle librerie Il bambino ombra, il primo libro di una serie che ha come protagonista Danny Katz, con cui Carl-Johan Vallgren esordisce nel... Leggere il seguito
Da Leggere A Colori
CULTURA, LIBRI