Quella bufala chiamata "federalismo"

L'ennesimo articolo della magnifica accoppiata di giornalisti Stella-Rizzo ci racconta un'Italia che già conosciamo: un paese che a livello locale (Comuni, Province e Regioni) ha le mani ancor più bucate di quella di "Roma ladrona". Avere a suo tempo tolto i controlli centrali sulle spese di sindaci e presidenti (che preferiscono farsi chiamare "governatori", manco fossero americani, e magari lo fossero!) ha moltiplicato la "mangiatoia" a dismisura. Senza alcun beneficio per i cittadini, siciliani o lombardi (le vicende attuali della Lega e la bella vita del Trota ci spiegano bene come sia facile cadere in tentazione, interessanti sono le considerazioni di una leghista di vecchia data).Basterebbe "tipizzare" i capitoli di spesa (si manutenzione strade, no consulenze ecc.), reintrodurre i controlli, ineleggibilità per i responsabili (dopo un unico grado di giudizio), la responsabilità solidale del partito che lo ha candidato (o paga lui o paga il partito, così almeno sarebbero costretti a controllare la "qualità" dei candidati).Questo è l'esito del federalismo cialtrone nel quale si sono mescolate perfettamente le richieste "padane", "terrone" "romane" ed italiane in genere. La libertà assoluta di arraffare per una casta di manigoldi.Con questa classe politica il federalismo è un lusso assoluto che nessuno può sopportare, neppure la ricca Svizzera. Figuriamoci l'Italia.