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Quella casa che ci ha resi una famiglia

Creato il 25 agosto 2011 da Saxgiambelluca

Una volta ho letto che uno dei modi migliori per superare un momento difficile, è ripetere a se stessi: la vita è bella anche per questo. Sarà, ma provare a cogliere dei lati positivi durante un momento difficile, non è per niente facile, anzi. Ma io ci proverò. Proverò a fare quello positivo – quale io sono – e ripetermi quanto la vita sia bella nonostante da ieri un’intensa parentesi della mia vita sia stata chiusa.
Non so se sia giusto definire “intensa parentesi” un periodo della mia vita durato più di due anni, più precisamente un luogo, forse è poco romantico, o forse cerco di “sminuire” il contesto per renderlo meno triste. Si forse è cosi. Anzi, probabilmente è così.
Da ieri, un luogo alla quale io allego un pezzo – importante – della mia vita non c’è più, quantomeno per me. Non avrei mai detto fino a qualche anno fa che mi sarei affezionato così tanto ad una casa, io che ho passato un’infanzia a fare traslochi, cambiando scuola e amici con una frequenza che avrebbe scombussolato l’infanzia di qualsiasi ragazzino. E invece si, è successo, a 25 anni, ieri sera tornando a casa mi sentivo come un ragazzino a cui chiudono il campetto di calcio del quartiere. Io che neanche ci vivevo in quella casa, no, a viverci era Lei, Laura, che mentre chiudeva la porta ieri sera vedevo passare tutti i momenti vissuti in quell’appartamento. Momenti che non ho condiviso soltanto con Lei, ma anche con persone che oggi sono diventi degli amici. Valentina, coinquilina nonché amica di Laura, la seconda persona ad accogliermi, ricordo che ridevamo al secondo minuto della nostra conoscenza. Ricordo anche che il primo giorno eravamo già lì a parlare della terza coinquilina, Giada, amica di entrambe, diventata nel giro di qualche mese “mia compare”. Giada, dolce e carina, con quello sguardo da persona oltre le apparenze, che si fida di tutti, una persona unica. Fatta conoscenza con le padrone di casa ogni qualvolta mettevo piede in quell’appartamento stavo bene, quasi mai in imbarazzo. Dopo qualche settimana dal mio ingresso arrivò un’altra persona che entro subito in perfetta sincronia con la casa, Ottavio, fidanzato di Valentina, ricordo che prima di presentarci ci siamo sorrisi, uno di quei sorrisi spontanei nella quale capisci che tipo di rapporto potrebbe essere. Simpatico è dir poco, con Ottavio – palermitano anche lui – si è arrivata a creare un’empatia immediata, oggi per me è un amico con la quale la serata senza di lui non sarebbe la stessa. Qualche mese dopo Ottavio in quella casa conosco il ragazzo di mia compare Giada, Peppe, che fino a quel giorno era il famoso Peppe, dopo averci parlato per qualche minuto capisco che ragazzo d’oro sia, l’uomo perfetto per lei. Da quella sera, Salvatore, Laura, Valentina, Ottavio, Giada e Peppe, diventano una famiglia. Un’unica cosa. Anche se la vita va avanti, e cercherà di allontanarci, io non vi dimenticherò mai, non sarà di certo quella settimana, o quel mese senza sentirci a farmi dimenticare i miei amici con la quale ho condiviso mille emozioni. Anche lontano da quella casa, noi siamo e saremo una famiglia.

Quella casa che ci ha resi una famiglia


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