Considerati i dati Auditel riguardo ai quattro milioni di italiani che passano la domenica a guardare Barbara d’Urso, appare evidente che il suffragio universale sia la più grande stronzata mai partorita da una mente umana, fatta eccezione per le pubblicità degli assorbenti intimi trasmesse durante l'ora di pranzo.
Presupporre che una oligarchia democrazia funzioni grazie ad un diritto di voto concesso indifferentemente ad ogni testa di cazzo che appoggi entrambe le gambe in questo paese è evidentemente una gran cagata, tanto più se i medesimi bipedi ascoltano Tiziano Ferro, leggono il Giornale di Sallusti, i libri di Fabio Volo oppure semplicemente si tagliano le unghie in bus a fianco del sottoscritto.
Il risultato è che poi ci ritroviamo governati da degli ottimi bersagli per bombe molotov.
Pertanto mi permetterei di suggerire che il diritto di voto debba essere ristretto a ben poche persone: lo Stato dovrebbe rendere disponibili un certo numero di diritti di voto, rinnovabili ogni cinque anni. Coloro i quali intendessero partecipare alle consultazioni popolari, perché realmente motivati, dovrebbero inviare, a qualche Ministero da Me presieduto, una formale domanda dall'oggetto “Chiedo il diritto di votare perché so quello che faccio e credo di averne i requisiti mentali”.
In seguito verrà compilata una graduatoria dei (auspicabilmente) milioni di candidati che chiedono di ricevere tale diritto (che, ricordiamolo, verrà concesso ad una minima parte di questa gente). La graduatoria verrà stilata in base a: (non in ordine di importanza)
- Età (esclusi under 18 e over 70)
- Titolo di studio
- Conoscenza della Costituzione
- Conoscenza dell’ordinamento italiano
- Conoscenza dei principi base dell’educazione civica
- QI
- Precedenti penali (comporta una penalizzazione)
Finché sarà garantito il suffragio universale, il voto di persone intelligenti o, quantomeno, consapevoli di quello che stanno facendo varrà esattamente come quello di persone che NON sanno cosa sia la Costituzione, cosa affermi la seconda frase del primo articolo della medesima, che delinquono, che parcheggiano davanti al mio garage e che passano la domenica a guardare Barbara d’Urso.