Pillola azzurra. Fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa. Resti nel Paese delle Meraviglie. E vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità. Ricordalo. Niente di più.Dove sono stata in tutto questo tempo? In quale meandro della mia felice esistenza?
Scusate ma oggi vi troverete a leggere un post insolito. Lo scrivo per me perché ho bisogno di conforto anche se non so se qui riuscirò a trovarlo. Lo scrivo perchè ho bisogno di ascoltare alcune parole e tra queste le mie paure.
Dopo anni di allenamento penso di essere diventata una persona ottimista nel cuore. Non mi piace crogiolarmi più di tanto nella tristezza. Io devo andare oltre. Mi incaponisco e se voglio so che posso muovere montagne. Il sorriso mi aiuta ad aprire la strada. Il senso di riconoscenza mi offre la gioia della fortuna. Il nesso causa-effetto mi spiega dove sono. La legge di attrazione mi guida. Nei momenti più bui e di disperazione ho imparato anche a pregare.
Ma in quale mondo ho vissuto se solo oggi mi accorgo di essere stata così ignorante?
Succede che la maternità mi ha offerto quella pillola rossa. Ed io l'ho ingoiata con il sorriso. Ora però non so più come gestire questa mia visione della vita che si è allargata nello spazio e nel tempo.
Nello spazio. Non c'è più solo il mio angolino di esistenza amato e ben curato. Non ci sono più solo le mie piccole certezze. Non c'è più il mio ed il tuo. C'è il nostro. Il di tutti. Perchè quando si diventa madri si diventa madri del mondo.
Nel tempo. Bello è vivere giorno dopo giorno ma io ora delle domande sul futuro me le faccio ed ho paura perchè so che non posso controllare tutto. Dove saranno domani i nostri figli? In quale mondo abiteranno?
Ieri notte prima di addormentarmi ho guardato due documentari in tv. Il primo era sugli animali, affascinante. Il secondo invece mostrava gli sfregi e le violenze fatte dall'uomo alla nostra povera terra. L'80% delle ricchezze in mano al 20% della popolazione (questa assurda legge di Pareto!). Nel 2025 quasi due miliardi di persone soffriranno per la carenza di acqua. L'inquinamento che uccide la terra ed il corpo (ma possibile che ci siano tutti questi casi di tumore ovunque?). Lo sfruttamento eccessivo delle risorse. Mentre guardavo il documentario dicevo, no! basta! Non ce la faccio! Eppure ho continuato a guardarlo quasi fino alla fine.
Poi è successo che alle quattro di mattina mi sono svegliata di soprassalto. Un rumore assordante e quella stessa terrificante paura che mi destò la notte di quell'aprile del 2009 quando il terremoto dell'Aquila arrivò a scuotere anche le mura della nostra abitazione. Ero convinta, questa è la fine del mondo! Poi un altro boato ed ho capito che si trattava solo di un tuono. Davide intanto era arrivato prima del tempo nel nostro letto. Mi sono stretta a lui, ho tremato ed ho pregato.
Ho paura perchè in questo momento sento dentro di me pensieri pessimisti.
Ho paura per questa crisi economica che ci sta inghiottendo. Ho paura che questo sia solo l'inizio.
Ho paura dello sgretolamento dei valori. Ho paura di tutto ciò che non posso controllare.
Ed in tutto questo soffro. Soffro ogni volta che mi giunge la notizia di un cibo contaminato. Di imprese che chiudono i battenti e di famiglie che si ritrovano senza facili speranze. Soffro per gli esodati e per chi percepisce una pensione di miseria. Soffro per questa nostra situazione politica che mi disgusta. Soffro quando sento parlare di violenza e di diritti negati.
Questo è il dono accessorio della maternità. Quella pillola rossa.
Stamattina mi sono fatta una doccia utilizzando la metà dell'acqua. Ho prestato maggiore attenzione alla differenziazione della spazzatura. Ho staccato la presa ad alcuni apparecchi elettronici. Ho comprato verdura biologica. Questo pomeriggio guardando le foto di un blog ho pensato che è una stronzata acquistare sempre ogni giorno tante cose inutili. Una volta a casa con mio figlio ho spremuto l'essenza del mio cuore per essere con lui vigile ed attenta. Per dare attenzione ai suoi bisogni. Per richiamarlo nei suoi errori d'infante. Per premiare i suoi trionfi e fortificare la sua autostima che in qualunque mondo lui sarà se la dovrà comunque cavare e dovrà farlo con coraggio e determinazione. Questa sera per cena ho preparato dei cracker fatti in casa e hummus di ceci. Per domani sera è già pronto l'impasto delle polpette di lenticchie (questa carne di animali infelici voglio cercare di tirarla fuori dal mio piatto il più possibile!).
Io oggi nel mio piccolo so cosa fare anche se a volte tutto sembra (ed effettivamente non lo è) troppo complicato. Se solo a volte non mi sentissi così sola forse potrei pensare che la mia non è solo una piccola goccia nell'oceano.