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Quella ridicola assegnazione del Premio Nobel all’Unione Europea che ci ha svenduti alla speculazione e alla sharia

Creato il 13 ottobre 2012 da Iljester

Quella ridicola assegnazione del Premio Nobel all’Unione Europea che ci ha svenduti alla speculazione e alla shariaOrmai non c’è più religione. E lo affermo in tutti i sensi. La desertificazione ideale in Europa è verità conclamata, una strategia studiata a tavolino agli albori dell’Unione Europea, concepita come un’associazione affaristica di poche Nazioni, tra le quali sicuramente non c’è l’Italia.

Pochi sanno infatti che all’epoca di De Gaulle, il nostro paese fu sbattuto fuori dall’Europa che conta, nonostante fosse uno dei paesi fondatori, e questo per favorire l’asse Germania-Francia. L’Italia era di troppo e aveva governi troppo poco autorevoli per imporsi; senza contare che il suo filo-atlantismo la rendeva “odiosa” agli occhi del generale francese, che sognava un’Europa se non proprio parigina, quantomeno franco-tedesca.

Quella ridicola assegnazione del Premio Nobel all’Unione Europea che ci ha svenduti alla speculazione e alla sharia

La decisione fu attuata e da allora in poi, l’Italia più che essere protagonista europea, ha subìto l’Europa, fino all’Euro e fino al trattato di Lisbona. E poi, con la crisi attuale – figlia legittima di quella strategia disegnata in un contesto più ampio in cui si muovono i superpoteri della finanza globale in terra americana – è stata definitivamente piegata da un Governo nominato su mandato dalle banche internazionali.

L’Unione Europea – vestito politico di questa manica di burocrati e speculatori – è perciò tutto fuorché democratica. Se non basta una rondine a far primavera, certamente non bastano due ridicole direttive evocanti il multiculturalismo d’accatto a rendere un sistema iniquo e antidemocratico come quello europeo, un sistema rispettoso della democrazia e dei popoli europei. I quali magari soffrono e subiscono, più di altri, la gretta ideologia di Bruxelles.

Il fatto è che il Nobel per la Pace è stato riconosciuto ancora una volta alla leggera, e come è accaduto per Obama, più per una questione di opportunità politica che per veri meriti. Se con il presidente americano, il comitato del Nobel era scaduto a livelli ridicoli, col Nobel a Bruxelles, la credibilità del premio è finita sotto i tacchi.

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Dare il premio ai maggiori responsabili della crisi speculativa che ha piegato la Grecia e stava per far fuori Spagna e Italia e a chi, con i suoi silenzi e la sua inettitudine politica, ha permesso una guerra vergognosa come quella libica, favorendo peraltro l’instaurazione di regimi islamici tutt’altro che moderati nel Nord Africa, è qualcosa che può essere considerato “vergognoso”. E lo è ancora di più se guardassimo alle politiche migratorie dal continente nero, favorite oscenamente da Bruxelles con norme il cui obiettivo non è certo da considerare nobile: rimpolpare la popolazione europea con un’orda di disperati pronti a tutto pur di sfuggire al degrado delle loro terre. E pronti dunque a essere sfruttati, complice pure una cultura che – ahinoi! – non permette agli uomini di pensare come uomini liberi.

Come è possibile dare un Nobel a una siffatta manica di burocrati? Come è possibile solo pensare che davvero un sistema che non è democratico per sua stessa natura (chi ha eletto il Commissario Europeo? Chi ha eletto il Presidente della BCE?) possa difendere i principi democratici e persino i diritti umani? 

Hanno desertificato l’Europa. È questa la verità! L’hanno resa una terra di conquista per stranieri in cerca di avventura. E per favorire tal conquista, hanno demolito sistematicamente i valori che hanno reso grande il vecchio continente nei secoli passati: i principi e i valori cristiani prima e quelli illuministici poi. Hanno sradicato violentemente i primi e hanno distorto e svuotato il senso dei secondi, ponendoli gli uni contro gli altri. Ed era inevitabile che in questa desolazione ideale, poi altre culture a noi estranee hanno trovato terreno fertile per attecchire. Anzi, forse per gli oscuri potentati che ci governano era persino auspicabile, come ho più su evidenziato.

Personalmente, credo che se qualcuno in questo 2012 avesse davvero meritato il Nobel, l’Europa e chi la rappresenta sarebbero stati gli ultimi da prendere in considerazione. Perché se questo è il criterio di assegnazione del premio, sono dell’idea che passerà fin troppo poco tempo, prima che ai “luminari” svedesi passi per la testa di riconoscerlo alla Cina e alla sua “democrazia”, o magari post-mortem a gente come Che Guevara, Fidel Castro, Mao e Polt Pot.

Semplicemente ridicoli!


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