QUELLE PAROLE INASPETTATE
Lo tenevo in braccio, tanto per cambiare.
Ero tornata a casa da poco e stavo immersa nel tran tran frenetico delle cose da fare,
gesti automatici e svelti, con l'incubo della cena da preparare "ché stasera si mangia presto così anche a letto ci andate presto ché siete stanchi tutti e tre, guardate che facce".
Lo tenevo in braccio ma me ne ero come dimenticata,
perché ormai ho bicipiti da camionista a furia di sollevare i suoi 15 chili (ma, se è per questo, ho pure l'anca sbilenca perché come tutte le madri lo appoggio sempre lì sopra ).
Ed è successa quella cosa che ti ripaga delle corse, delle fatiche, degli addominali smollati, della carenza di sonno, delle crisi di nervi...
Stringendomi forte con le sue braccia corte, me lo ha detto.
Per la prima volta.
Non stavamo giocando né flirtando,
non ero nemmeno in modalità mamma mielosa.
Pensavo solo a quale sugo fare (barilla, star o buitoni?!).
E l'ho sentito forte e chiaro, che me lo diceva con quella sua vocina sottile:
Io ti voio bene
Cosa hai detto?
Io ti voio bene
Non ho capito...
Io ti voio bene
Ripetilo un po'
Io ti voio bene
Ragazziiiiiiii, sentite che dice Ettore:
Io ti voio bene
Dimmelo di qua che di lì sono sordaIo ti voio beneEh?Io ti voio bene
Io ti voio bene
Ancora!Io ti voio beneAncora!
Io ti voio bene
Ancora....Io ti voio bene
Ancora!.Io ti voio bene
Ancora!Io ti voio bene
...