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#QuelLibroChe: Camere Separate di Pier Vittorio Tondelli

Creato il 06 luglio 2013 da Dida

#QuelLibroChe: Camere Separate di Pier Vittorio TondelliImmaginate una storia d’amore, di quelle che tolgono il fiato, fatta di sguardi, incontri e frasi sussurrate.Immaginate un abbandono, un lutto, la perdita di colui che qualifica la nostra presenza su questa terra, di quella metà che ha reso meno angosciante la solitudine. Immaginate quindi di ritrovarvi a dover elaborare una perdita che sembra avervi condannato a una vita arida e priva di senso, dove neanche la vostra stessa morte rappresenterebbe un sollievo. Immaginate ora che questo lutto non vi venga socialmente riconosciuto, perché un uomo non può piangere la morte del compagno, non può instaurare un rapporto a due fondato sull’affetto, la complicità e il rispetto reciproco. Immaginate quindi la lenta e inesorabile avanzata dell’oblio che inghiottirà il ricordo di due anime, Leo e Thomas, le quali non avranno diritto né a un ricordo fugace, né a una frase di circostanza perché il loro, almeno così dicono, non è amore, ma un passatempo, un gioco, una mera prova di seduzione. Ma l’amore tra Leo e Thomas è fondato sull’affetto, il rispetto reciproco e sulla ricerca di compromessi che mirino alla creazione di un equilibrio di coppia. E’ fatto di viaggi, cene,  libri, promesse e attimi di pura gioia. Si manifesta con una stretta di mano, una carezza, sguardi complici e labbra che si sfiorano. E’ un amore quotidiano, un amore come tutti. La straordinarietà di Pier Vittorio Tondelli, quindi, sta nell’aver mostrato in Camere Separate, edito da Bompiani, la semplicità di una storia d’amore tra due uomini. Sembra infatti paradossale dover sottolineare il concetto di normalità insito in una storia tra due uomini, ma è ancora necessario. La storia d’amore tra Leo e Thomas infatti non risulta essere speciale perché appartengono entrambi allo stesso sesso, ma semplicemente perché è la LORO storia e in quanto tale è UNICA e IRRIPETIBILE. Nonostante però questo tentativo di normalizzazione, Tondelli ci mostra anche come gli stessi protagonisti si sentano delegittimati a vivere il loro amore e a soffrirne. Un uomo che per quattro anni ha dovuto celare dentro di sé il lutto per la morte del compagno, costringersi ad un isolamento forzato che lo porta a perdersi nel labirinto della solitudine, è un uomo che non è in grado di viversi. Un uomo che non vuole essere uno stereotipo, che tenterà con ogni mezzo di essere “normale” finirà per dimenticarsi del compagno, di sé, ma soprattutto nella sua diversità. La diversità, infatti, è insita nell’essenza stessa della nostra vita. E’ necessario quindi fare i conti con questa per poter vivere una vita il più semplice e normale possibile.Camere Separate quindi l’ho letto come un breve e intenso elogio di normalità. Solo quando il nostro Leo capirà in cosa consiste la sua personale diversità, potrà fare i conti con il ricordo di Thomas, con la sua solitudine e con il mondo che lo circonda, ma soprattutto potrà iniziare a vivere giorno dopo giorno. E’ stata una lettura lenta, meditativa, ma soprattutto ermetica. L’abitudine a sentenziare e a giudicare le scelte altrui, infatti, ci ha portati alla perdita di cum-patior, che non ci permette di entrare nel mondo che Tondelli ha costruito per i suoi lettori. Lo scrittore, infatti, riesce a farvi intravedere tutta quella sofferenza e tutta quella impotenza che coglie chi non è socialmente accettato, ma non può farvela sentire perché sono le stesse barriere che abbiamo costruito negli anni ad impedirci di farci travolgere dalla storia di Leo e Thomas e farci abbagliare dal loro straordinario, tragico e doloroso amore.Alla prossimaDiana

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