A volte ricevo delle mail di cari lettori che mi chiedono: dove andare per conoscere lo spirito di Madrid in 2 giorni? Allora la mia risposta è solo una: al bar.
Ma a che bar??? Mi chiederai tu, mio caro amico italiano che vuole venire a vivere a Madrid.
Non importa a che bar, puoi scegliere uno qualsiasi, in una qualunque strada della capitale, purchè sia un luogo autentico. I madrileños sono gente da bar, e per me la parte migliore di Madrid sono proprio i suoi abitanti: estrosi, chiacchieroni, grandi lavoratori ma sempre pronti a divertirsi e disfrutar della vita, cioè godere fino in fondo dei momenti di riposo e divertimento.
Il bar madrileño è caratterizzato fondamentalmente da 3 cose: il suolo ricoperto di carte, tovagliolini e pezzi di cibo, il chiasso e le tragaperras, cioè le slot machine, immancabili obbrobri nei bar della capitale.
Ma iniziamo dal suolo, zozzo. Perché a Madrid siamo zozzi e felici.
Qui il bar è un luogo a tutto tondo, dove non solo si beve e si mangia ma si vive, e si manifestano le proprie emozioni e opinioni. Per questo quando nel bar madrileno mangi qualcosa che ti piace poi prendi il tovagliolino con cui ti sei pulito le labbra e lo butti a terra, per dire a tutti “la mia tapa è buona”.
Mangi l’oliva andalusa, e se ti piace il nocciolo lo sputacchi sul pavimento: che il tuo vicino di bancone sappia che l’oliva era saporita, che la ordini anche lui!!!
Quando ti servono chorizo e salchichon, cioè il nostro salame (per semplificare) nel bar spagnolo non toglieranno mai la pelle, ma lo serviranno così, pronto a strangolarti.
Quindi che fa l’autoctono? Toglie la pelle del salume con i denti e la butta a terra (nella migliore delle ipotesi, perché solitamente la mangia)!! E così per tutto, dagli stecchini al cellophane dei tramezzini, passando per gli ossicini del pollo. Tutto a terra.
Proprio per questo uno dei criteri più affidabili e sicuri per giudicare un bar autentico a Madrid sarà guardare il suolo: se è ricoperto da cartacce entra, altrimenti desisti!
La seconda componente del bar spagnolo è il chiasso. Urla, grida, musica, risate: è la guerra del decibel! In un numero considerevole di bar vi è appeso un cartello che dice “prohibido cantar”, cioè vietato cantare. Cantare in un bar?? E perché mai?? Ti invito a restare al bancone bevendo al ritmo degli spagnoli e ne parliamo!
strani cartelli con autentiche verità
Ed ecco che subentra la 3ª componente essenziale del bar spagnolo, la tragaperras. Il termine è molto peculiare in quanto composto da traga e perras.
giochi da casino
Traga viene da tragar, inghiottire e perras non indica le cagnoline ma i soldi. Si tratta quindi delle slot machine (gli spagnoli hanno il vezzo di tradurre tutte le parole che arrivano dall’estero) un apparecchio che fa parte di quella cultura di giochi da casino ben radicata in Spagna come in Italia. Le slot sono un’ abitudine degli anziani frequentatori da bar e un passatempo per i giovani (che lo fanno anche online).
Ma del resto siamo entrati nel bar madrileno per conoscere il vivo della penisola, tra pregi e virtù, e Madrid è anche questo: la smania di individui che passano le loro giornate facendo inghiottire monete da macchine piene di luci, mentre attorno a loro la gente beve, mangia, tapea e discute dei massimi sistemi.
La cosa che più mi appassiona dei bar spagnoli sono le tapas (ovvio!) e tra tutte le tapas del mondo quella che preferisco è mejillones tigres, cioè la cozza tigre: un cozza resa poltiglia e amalgamata con besciamella, uova e pane grattuggiato
la mia tapa preferita
Buonissime!!! Dopo averle divorate ed esserti leccato le dita non dimenticare di buttare il guscio della cozza per terra: il barista (paradossalmente) te ne sarà grato!
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Category: emozioni