Gufo comune, author angusleonard from Chester, UK, source Wikipedia.
Sinistra è una parola convenzionale che andrebbe sottratta al vocabolario politico e restituita alla toponomastica. Dov’è l’uscita? In fondo a sinistra. Il terzo giorno resuscitò da morte e salì al cielo ove siede alla destra del padre… In senso politico dev’essere vecchia di un paio di secoli e con origini parlamentari in rapporto alla collocazione fisica nelle assemblee. Come la curva sud negli stadi. Forse voleva designare una asimmetria. Il mancino è in fondo un diverso rispetto alle consuetudini, la diversità si associa alla critica, non allude a un equilibrio ma a uno squilibrio e a un rivolgimento (rivoluzione è una parola che va restituita anch’essa all’astronomia). È perciò una collocazione incompatibile con il potere e quando lo raggiunge fa corto circuito e commette il suo crimine.
Luigi Pintor
D’Alema, di’ una cosa di sinistra! Di’ anche una cosa anche non di sinistra, di civiltà! D’Alema, di’ una cosa, di’ qualcosa, reagisci!
Nanni Moretti, in Aprile, 1998 [commentando un confronto elettorale in TV tra D’Alema e Berlusconi]
di Rina Brundu. Il sito grillo-leaks.com è stato oscurato, ma in Rete sono ancora disponibili gli audio carpiti dagli hacker di regime. E ripropongono momenti “privati” per certi versi illuminanti. Durante una conversazione tra Grillo e i suoi, al tempo delle epurazioni sistematiche, emerge un “interno M5S” fatto vivere dentro atmosfere a momenti deamicisiane, a momenti goldoniche (vedi le baruffe chiozzote Crimi sì Crino no), per lo più rarefatte come in ogni utopia edenica che si rispetti. C’é un che di buono in questo Beppe Grillo che spinge i suoi a non giudicare, a distinguere tra amici e nemici e soprattutto che invita una grillina a non divorziare, la sprona a mettere la famiglia in primo piano: per lui, dice, la famiglia viene prima del Movimento.
È così a portata di noi umani questa godibile scena politica dei nostri tempi che la domanda sorge spontanea: ma non è che si tratta di stratagemma grillino per conquistare qualche voto in più in periodo elettorale? Nel qual caso, chapeau! Certo è difficile immaginare discorsi simili da scaricare in un eventuale renzi-leaks.com. Se il buongiorno si vede dal mattino – vedi il nostro beneamato Premier che continua a confondere gli scopi nobili della politica e di quella che fu la politica di sinistra con le necessità di una gara di Formula Uno: “C’é qualcuno che continua a volere una sinistra perdente” – meglio assicurarsi che gli eventuali audio reperibili online restino vietati ai minori e alle anime pie particolarmente sensibili.
Mentre continuano gli scandali dei politici sotto inchiesta ma comunque candidati alle regionali, mentre pare non ci sia proprio verso di frenare la corrutela e il malaffare nell’amministrazione pubblica, mentre si continua impunemente ad abbindolare il popolo con rimedi palliativi (vedi le ridicole liste pubblicate dopo lo stop ai vitalizi per gli ex parlamentari con condanne superiori a due anni a seguito dell’approvazione della proposta Grasso-Boldrini; domande: perché il limite dei due anni? E come mai tutti i passati e presenti rappresentanti della Casta non sono stati privati di ogni “diritto acquisito” ottenuto senza avere versato alle casse dello Stato una effettiva contribuzione?), ci si chiede soltanto cosa verrebbe fuori da eventuali intercettazioni nelle sedi di un partito-dal-pensiero-unico che ha fatto del gattopardismo la sua mission, che nel tempo è diventato il porto d’approdo di ogni arrivista impegnato ad abbandonare ogni altra barca che affonda, a nord, sud, est e ovest pur di saltare sul carro del vincitore; ah, saperlo!
Naturalmente non lo sapremo mai perché – come faceva notare lo stesso Marco Travaglio durante il suo ultimo godibilissimo intervento “Renzi Slurp” a Servizio Pubblico – anche la cortina di ferro innalzata dal giornalismo di regime a protezione del renzismo è ormai molto spessa. Aggiungo io che fa quasi impressione il totale asservimento al Sistema di giornali come il “Corriere” e la “Repubblica” (quest’ultimo in evidente contrasto con il “pensiero” del suo nobile padre fondatore), ad ulteriore dimostrazione di come il Paese sia distante anni luce dall’ennesima lezione di grande democrazia e di capacità di leadership low-profile ma sostanziale che ci ha dato per esempio l’Inghilterra di Cameron.
Soprattutto – e a voglia Matteo Renzi parlare di “gufi” – fa impressione il totale appiattimento intellettuale che ha procurato l’istinto di sopravvivenza dei giornalisti-scrittori-autori-pensatori-affini tengo-famiglia italici (ricordate quando il radicalchichissimo Moretti esortava D’Alema a dire qualcosa di sinistra davanti a Berlusconi?): non si sente la minima critica, non si sente volare una mosca. Ripeto: altro che gufi! Di fatto i “gufi” se non estinti non si sentono affatto bene e tra di loro noi blogger politicamente non-schierati siamo gli ultimi dei Mohicani. Meglio sarebbe promuovere subito una qualche iniziativa similgiornalistica tesa a proteggerci e/o salvarci o, in alternativa, chiamate la RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty against Animals), e fateci morire con dignità. Sic!