di Rina Brundu. Nonostante le lamentele di facciata, è difficile pensare che Silvio Berlusconi sia troppo scontento del Matteo Renzi che ha proposto la candidatura di Sergio Mattarella. Di fatto, Berlusconi il risultato politico lo ha ottenuto: il prossimo presidente della Repubblica non sarà Romano Prodi! Se questa “sceneggiata” sia stata concordata non è dato sapere, ma nel caso in cui fosse tutta farina del PresDelCons (ne dubito però), i suoi effetti futuri potrebbero essere diversi.
Il primo dei tanti “impatti” collaterali, potrebbe essere un lento riavvicinamento delle forze di destra, dunque un significativo impatto sulle “riforme” ancora in-progress e, dulcis in fundo, non è azzardato speculare una crisi nel breve che porterà direttamente alle elezioni anticipate. E se da un lato è possibile che il nuovo status-quo politico promuoverà una “covergenza” PD-M5S-SEL, e quindi un diverso bacino dentro cui recuperare “consenso”, è pure indubbio che una simile situazione determinerà la fine del “mito” renziano a destra e consegnerà il Premier nelle mani di quelle correnti radicali ed estremiste di cui si era detto il primo rottamatore.
Azzardati scenari da Caporetto renziana? Forse si, forse no. Vero è che se il machiavellismo non è un’opzione politico-filosofica tutta da dimostrare, nel caso in cui Matteo Renzi abbia veramente escluso Berlusconi da una trattativa “attiva” per la scelta di Sergio Mattarella, prima o poi il boomerang tornerà al punto zero e quel giorno segnerà la definitiva uscita dalla scena politica dell’ex sindaco fiorentino. I vecchi peccati gettano sempre lunghe ombre, fuori e dentro il Partito.
Per intanto, piaccia o non piaccia, agli italiani é stato “imposto” un nuovo presidente… Fortuna che, per citare Flaiano, siamo un popolo abituato a correre incontro al vicintore e domani… domani è semplicemente un altro giorno, uguale a oggi e di norma peggiore di ieri.
Featured image, Sergio Mattarella, source Wikipedia.