di Rina Brundu. Vedere Matteo Renzi satollo e grassotello, spaparanzato ospite dell’ennesimo talk-show similgiornalistico è uno spettacolo per cui non si può che essere grati, venire a sapere dalla sua stessa bocca che il PresDelCons ha finalmente raggiunto i 500000 followers (solo??!!) su Twitter, ci dà certezza che Dio è grande, ma ritrovarlo in una grassotello, dotato di così tanti amici social-mediatici e ospite del talk-show Virus – Il contagio delle idee di Nicola Porro (Rai2) è un poco come sbancare il casinò la sera e scoprire il mattino dopo che Zio Paperone ci ha nominati suoi eredi universali.
Naturalmente, è più facile che un cammello entri nella cruna dell’ago che riuscire a far scucire anche un solo centino all’immortale character di Carl Barks. Altrettanto difficile è sperare che Nicola Porro riesca almeno una volta (dico, una) a fare una domanda che metta in difficoltà o in imbarazzo l’illustre ospite di turno. Così, ecco l’incipit renziano ripetersi all’infinito sempre uguale a se stesso: “Io non sono un ideologico… dico solo che bisogna smetterla con il piagnisteo e la lagna… all’estero non ci conoscono per questo…. dobbiamo tornare ad essere un paese normale… un leader politico non deve restare dalla mattina alla sera a guardare i sondaggi (nda davanti alla pagina Twitter sì?)…. democrazia è sapere che se una volta perdi la volta successiva potrai vincere tu se sei più bravo… ma lo sa lei, Porro, che l’edificio Crysler dove ha l’ufficio Marchionne è il secondo più grande edificio d’America??”.
Fermo restando che forse Matteo Renzi non ha viaggiato tanto (a parte le vacanze familiari invernali con volo di Stato), altrimenti saprebbe bene che oltre frontiera l’opinione sugli italiani moderni non è così tenera come lui ritiene, fermo restando che tutti questi refrains (incluso quello su Marchionne) li ha già ripetuti in troppe occasioni (occorrerebbe mettere al lavoro i ghost-writers per rinnovarsi!), ma soprattutto che un vero “leader politico” non è colui che si autoincorona tale (magari perché ha fatto lo sgambetto al collega di partito per diventarlo), quanto piuttosto colui che lo diventa e viene universalmente considerato un leader in virtù dei risultati ottenuti…. possiamo solo ringraziare Oscar Giannino, intervenuto in collegamento esterno, se il flusso oratorio renziano si è infine interrotto.
Eh già!, perché è stato proprio questo giornalista – che pure ricorda un qualche ispirato personaggio di Barks, se non lo stesso cartoonist – a fare il lavoro-sporco che avrebbe dovuto fare Porro e a mettere il premier con le spalle al muro: “Presidente, sono tre anni e tre governi ormai che agli italiani viene ripetuto che il paese sta per ripartire, sta ripartendo, riparte. Lo diceva Monti, lo ha ribadito Letta, lo ripete lei. Tuttavia, a leggere l’ultimo rapporto della Commissione Europea, nel 2014 solo Cipro ha fatto peggio dell’Italia in termini di PIL, nel 2015 solo il PIL di Cipro sarà peggiore di quello dell’Italia, nel 2016 anche il PIL di Cipro sarà migliore del nostro… Insomma, io capisco lo story-telling, la necessità di ispirare fiducia, ma un qualche rispetto per gli italiani col linguaggio bisogna pur dimostrarlo…”. Poi – per la serie chi di retorica ferisce di retorica perisce – la ciliegina sulla torta di Giannino che non esita a ricorrere finanche al “renzese”: “Per carità magari poi questo rapporto è sbagliato, ci sarà qualche gufo, però…”.
Sornione, seduto placido sulla sua poltrona Sallusti rideva sotto i baffi e interveniva di rado; a momenti guardava Porro che al solito muoveva a scazzo da un angolo all’altro dello studio come senza saper dove andare, vittima perenne di una sorta di ballo di San Vito mediatico; in altri momenti Sallusti pronunciava una parola, una frase minima che suo malgrado (anche se forse lo faceva proprio per questo) si perdeva subito nell’aere prima di venire inevitabilmente affogata dentro il calderone bollente renziano che non ha cessato per un minuto di borbottare. Almeno finché non ho deciso di abbassare totalmente il volume del televisore e così facendo, ho scoperto che anche il premier “silenziato” non sta zitto comunque.
In ultimo solo qualche domanda riciclata tra quelle “abortite” da Porro: ma se l’Italia diventasse finalmente un paese normale poi Renzi si ritirerebbe a vita privata? E chi sarà intitolato a certificare la guarigione nazionale? La Bindi? La Boschi? Renzi stesso? O forse la Lorenzin Ministro renziano della Salute con maturità classica? Ah saperlo!
Featured image, il grande Carl Barks simile a Giannino? Il dubbio ci assilla.