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Quello che le mamme non dicono

Creato il 18 ottobre 2014 da Taccodieci @Taccodieci
Non è un bellissimo periodo. O forse sì?
Mah, per ora sono molto confusa su questo argomento.
Quello che so è che, complice un sacco di tempo libero imprevisto, mi sto facendo un sacco i [@##| dei miei amici su facebook, sto un sacco al telefono con loro (finalmente!) e penso molto.
Prendiamo la mia amica Grace.
Qualche ora fa ha saputo che non è servito a niente prendere un aereo per volare in un altro Paese per un'eterologa perchè i risultati dell'esame del sangue sono negativi.
Non di quel negativo spietato, quello zero che ti dice "datti all'ippica", ma di quel negativo ancora più spietato che sta a significare "era iniziato qualcosa, ma adesso ciao ciao: non c'è più".
Oppure prendiano la mia amica May: aborto alla quinta settimana.
I medici le hanno detto che è un evento piuttosto normale per la prima gravidanza. Il fatto che sia normale non vuol dire che sia però qualcosa di facile da mandare giù.
O ancora prendiamo un'altra coppia di amici, con una storia di una decina di aborti alle spalle (e non è uno scherzo) e tanti di quegli esami medici che nemmeno dovessero trovare su di loro la cura per il cancro.
La cosa peggiore? Nessuno sa dirgli perchè ciò accada.
Forse il caso, forse la sfortuna, forse Dio ha deciso così.
Storie che nessuno conosce.
Perchè ci sono cose che le mamme non dicono.
Nei loro forum rosa le mamme parlano delle difficoltà della gravidanza come se cercare (e ottenere) un figlio fosse qualcosa del tutto naturale. Come se tutte le donne fossero state progettate appositamente per questo.
Le mamme si scambiano consigli su pannolini, tettarelle, diete, esercizi per tornare in forma meglio di Nina Moric (come dimenticare le sue foto in passerella a qualche giorno dal parto?), ma l'aborto? La delusione? L'impotenza? No, non ne parlano che in poche.
La tv e la stampa ci bombardano con lo stereotipo della sedicenne che non si era accorta di essere incinta e che rischia di partorire nel bagno del pub per uno starnuto, di supermamme che con tre gemelli in pancia lavorano, cucinano, fanno la spesa e a fine giornata si lamentano per delle caviglie un po' gonfie.
Ci bombardano con la stupidaggine che avere un figlio sia sempre qualcosa di naturale e semplice, di gioioso e spensierato.
Ci dicono che le donne incinte possono fare tutto: kitesurf, aperitivi mondani, che non occorre sacrificare la carriera per la gravidanza e che chi dice di non riuscire a lavorare in realtà è una fannullona che se ne sta approfittando del sistema.
Ci dicono che la gravidanza non è una malattia e fanno passare ogni problema come piccoli "vezzi da donna incinta". Della gravidanza conosciamo gli sbalzi d'umore, i pianti immotivati davanti ai film smelensi, le nausee, le caviglie gonfie.
Certo, per qualcuna tutto questo rosa è tutto vero, ma non per tutte.
Nessuno prepara una donna all'ansia, alla paura.
Tantomeno nessuno la prepara alla delusione, alla frustrazione. All'impotenza che diventa ancora più opprimente per non essere stata in grado di fare l'unica cosa per la quale ogni donna deve essere geneticamente predisposta.
Nessuna di noi si rattrista veramente se non ha il fisico di Belen, ma come superare la delusione di non essere riuscita a fare qualcosa di "naturale"?
Le mamme la verità dovrebbero dirla tutta, soprattutto quando fa male. E' facile fare un club di soli vincitori.
Bisognerebbe sapere che non sempre è tutto rosa, mettere dei cartelli a caratteri cubitali che avvisassero le altre donne tipo "hey, vuoi un figlio ma non è detto che sarà facile. Ma in ogni caso, che tu ce la faccia o meno, sappi che non hai niente di sbagliato, che non sei un giocattolo rotto e che, comunque vada, la tua vita avrà ancora un significato".
La Redazione

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