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Quer pasticciaccio brutto der cerotto di Silvio

Creato il 15 marzo 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Quer pasticciaccio brutto der cerotto di SilvioSapete quando siete certi che vi sta sfuggendo qualcosa e non riuscite a capire cos’è? È un po’ come la sensazione di quello che parte per un viaggio e che, chiudendo la porta di casa, sente di aver dimenticato un oggetto. Parte lo stesso dicendosi “non è importante”, salvo poi arrivare in aeroporto e rendersi conto di aver dimenticato il passaporto con dentro il biglietto. Tanto ci è successo ieri dopo aver visto l’edizione delle 13 e 30 del Tg di La7. Abbiamo cercato di ripercorre mentalmente la scaletta e tutto ci è sembrato normale: le notizie e le immagini dal Giappone, il servizio sul rischio nucleare di Fukushima, l’intervista all’esperto di energia atomica, il tarocco delle riforma epocale della giustizia, la protesta dei poliziotti ad Arcore e l’immagine di Silvio Berlusconi, in giubbotto da camionista bresciano allupato, che li va a trovare per le solite parole, parole, parole tanto che ci ha ricordato Alberto Lupo. È su questo servizio che qualcosa non andava. C’era un maledetto particolare che ci sfuggiva. Distratti dalla frase del Nano² “La colpa è di Tremonti perché non lo fate fuori”, non ci abbiamo pensato più anche se il rovello è continuato. Sapete il tarlo che rosicchia il legno e rende insonni anche le notti in apparenza più tranquille? A noi stava succedendo la stessa cosa. Armati di santa pazienza siamo andati su Repubblica.it e abbiamo iniziato a riguardare fotogramma dopo fotogramma la scena di un Berlusconi finalmente ripreso fra i poliziotti, il suo habitat naturale. Ed è stato quando Silvio si è voltato verso colui che lo stava riprendendo, che il mistero del nostro rovello si è risolto d’un colpo: era scomparso il cerotto dalla faccia del presidente del consiglio. E non solo era scomparso ma la zona che aveva provveduto a proteggere era priva di qualsiasi segno, traccia, feritina, cicatricina, bacetto di Nicole con il rossetto indelebile. In verità che quella del cerotto fosse la solita pantomima del Dux ce lo aveva spiegato una nostra amica dottoressa, che ci aveva detto: “Ma gli hanno rimesso un dente, mica operato la faccia! Da quando in qua i denti si rimettono dall’esterno?”. Abituati ormai a tutto, compreso il fatto che fino ad un certo momento il duomo lanciatogli da Tartaglia non aveva fatto nessun danno sul regale faccione, non ci abbiamo fatto caso poi, per colpa del Tg di Mentana, abbiamo avuto la prova provata che ci troviamo di fronte all’ennesima bufala targata Berlusconi. In linea con le truculente fiction televisive che da un po’ di tempo a questa parte Mediaset sta trasmettendo, il presidente del consiglio sa perfettamente che noi italiani (notare il “noi” in omaggio al compleanno dell’unità, please!), ci inteneriamo per un nonnulla. Siamo insomma il popolo che contemporaneamente raccoglie il gattino infreddolito per strada e che da fuoco al vagabondo extracomunitario per alleviargli le sofferenze, siamo davvero un popolo tutto cuore sensibile alle ferite, alle malattie e ai cerotti che fanno comunque salire di uno 0,1 percentuale l’indice di gradimento. Il cerotto di Silvio è una patacca. Solenne, incontrovertibile, incommensurabile, stratosferica patacca con la quale ha girato pure mezza Europa per raccattare la solidarietà dei suoi colleghi primi ministri che, per una volta, non lo hanno preso per il culo per il bunga-bunga. Poi stamattina sfogliamo Il Fatto e leggiamo quello che ha detto del cerotto di Silvio, Dario Fo: “...poi ovviamente ci sono le truffalderie da taverna di Berlusconi. L’ultima è quella del cerotto in faccia”. E quando il giornalista gli fa notare che “...è stato operato. Altre conseguenze dell’aggressione Tartaglia...”, il Nobel per la Letteratura gli ha risposto: “Mica è stato operato da fuori. Ho parlato con vari chirurghi e tutti mi hanno detto che avevo ragione. Quel cerotto è stato messo per fare scena. Ma che cazzo di invenzione!” Ed è proprio grazie a queste invenzioni da Libro Cuore che Silvio riesce a reggere botta qualunque cosa accada. La sua popolarità è in frantumi? Arriva lo psicopatico Tartaglia del quale nessuno sa più nulla. Sta per essere processato per induzione alla prostituzione minorile? Ecco l’intervento odontoiatrico esterno quasi fosse un elefante al quale hanno lucidato le zanne e scalfito l’avorio. Viene accusato di essere andato a letto con Noemi Letizia allora minorenne? Silvio giura sulla testa dei figli che non è vero, e per un italiano giurare sulla testa della prole equivale quasi al “giudizio di Dio” (che Piersilvio si stia ancora toccando le palle è un dato certo, parola della Toffanin). Quello dei “trucchi” e delle situazioni posticce è il mondo di Silvio-Harry Potter, un maghetto che riesce sempre a trovare il giusto incantesimo per un popolo coglione che ancora lo segue, e che se non intenerisse la casalinga di Abbiategrasso con le sue mascherate, starebbe a spazzare qualche cortile dopo l’ora d’aria. Il mondo di Silvio è quello di De Amicis, finto fino alle lacrime. Forse è per questo che preferiamo Gadda.NB. La foto (ripresa dalla Stampa)è stata scattata ieri ad Arcore...

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