A scriverlo così mi sento l’alter ego di Jo March, ma tant’è. non ci saranno regali tra di noi, regali pressochè superflui data la crisi. penseremo solo al bambino. però… però… almeno posso immaginare di stilare un’ipotetica lista dei desideri. perchè i sogni non si negano a nessuno, o no? e casomai ci fosse Babbo Natale in ascolto e volesse prendere nota…
allora i miei desiderata. i primi tre sono desideri realizzabilissimi anche se oltremodo voluttuari, il resto sono semplici sogni a occhi aperti:
- l’opera omnia di Sylvia Plath (l’edizione intitolata Opere della Mondadori).
- lasciami l’ultimo valzer di Zelda Fitzgerald.
- la scopa del sistema di David Foster Wallace.
- un orologio da polso - quello della pubblicità Svaroswsky- perchè l’altro l’ho smarrito.
- un viaggio a Londra …
- … e per par condicio un viaggio a Parigi.
- una crema per il corpo + il tempo di spalmarla sulla pelle (il vero lusso non è acquistare ma non fare le cose di corsa!)
- e poi anche se fuori dalla wishlist natalizia aggiungerei: un quintale di sicurezza, un pizzico di buonumore condiviso, un momento di vera e sincera serenità.