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Questa canzone la dedico a te
Che mi hai accolto senza un perché
E mi hai scaldato al tuo focolare
Quando mi hai visto tremare
Tu che mi hai accolto in casa anche se
Tutta la gente piena di sé,
quella che ha sempre e solo ragione
mi ha chiuso in faccia il portone
Era soltanto fuoco, lo so
Ma quanto mi ha scaldato il cuor
Qua dentro l’anima splende ancor
E io non lo dimenticherò
Tu cara amica, quando morrai
E col becchino te ne andrai
Possa condurti dove vuoi tu
Là dove il cielo è più blu
Questa canzone la dedico a te
Che mi hai sfamato senza un perché
E mi hai donato un tozzo di pane
Quando morivo di fame
Tu che mi hai nutrito anche se
Tutta la gente piena di sé
Quando mi aveva già condannato
Godeva a vedermi affamato
Era soltanto pane, lo so
Eppure mi ha scaldato il cuor
È stato un pranzo da signor
E io non lo dimenticherò
Tu cara ospite, quando morrai
E col becchino te ne andrai
Possa condurti dove vuoi tu
Là dove il cielo è più blu
Questa canzone la dedico a te
A te, straniera, che senza un perché
Un bel sorriso triste mi hai dato
Il giorno che mi hanno arrestato
Tu che non hai applaudito, anche se
Tutta la gente piena di sé
Dopo aver chiamato la polizia
Godeva a vedermi portar via
Era soltanto solidarietà
Eppure l’ho sentita assai
Ed il mio cuore, tu lo sai
Mai più la dimenticherà
Cara straniera quando morrai
E col becchino te ne andrai
Possa condurti dove vuoi tu
Là dove il cielo è più blu
Questa canzone è secondo me una delle più belle canzoni sulla gratitudine, quindi, nonostante i miei propositi di non ammorbarvi più con le mie traduzioni, non poteva né doveva mancare in questo blog.
Né nella mia vita.
E visto che ci sono la dedico anch'io, con tutta la mia gratitudine, ad un caro amico, Alberto.