Magazine

Questa insostenibile pesantezza dell'anima

Creato il 26 giugno 2013 da Mavi
Eccomi qui, alla fine di una giornata strana, piena di emozioni, piena di dolore. Non ho capito davvero cosa sia successo. Mi sono svegliata bene, ho fatto tutto ciò che quotidianamente faccio, ho recitato perfettamente la mia parte, eppure c'ho un respiro pesante, sarà il caldo, sarà la stanchezza, ma proprio non riesco a sentirmi serena. Vado in ufficio, cerco di affrontare allegramente il mio lavoro, eseguo i miei compiti, poi incontro sguardi di approvazione e anche qualcuno di derisione, scrivere di me su di un blog a qualcuno sembra un'idea balorda ... Parlo con alcuni colleghi, sorrido a tanti, ma continuo a non sentirmi bene, questo respiro è sempre pesante, inizia a farsi sentire in petto, come se mi stessero mettendo una mano calda e grande sul torace e facesse una lieve pressione. Chissà, sarà che l'aria condizionata in macchina, in ufficio, mi sta facendo ammalare. Pranzo con delle amiche, incontro il capo che mi fa i complimenti, parlo con un cliente che mi fa altri complimenti, ma la mano sul torace non si toglie, è un po' più leggera, ma non va via. Sento un tizio che conosco da poco, con cui fino ad oggi c'era un rapporto sereno, nel quale c'era un potenziale amico, ci litigo, perché non capisce che le parole oggi non contano niente, perché mi dice un cumulo di sciocchezze, di frasi fatte, che oggi proprio non mi va di sentire, oggi conterebbe solo un abbraccio. Oggi non voglio sentire parole superflue, oggi voglio guardare negli occhi la gente e chiedere mille perché? Perché accusate gli altri delle vostre paure? Perché provate ad ingannare voi stessi mentendo a tutti? Perché fingete di essere felici? Perché non proviamo tutti a parlare senza filtri? Ad usare le nostre parole, non quelle dei dialoghi dei film americani, degli scrittori. Sapete cosa mi torna in mente ogni volta? Quell'espressione tanto di moda durante la mia adolescenza: ti lascio perché ti amo troppo. Adesso, a quarant'anni questa frase fa ridere, ma altre espressioni hanno preso il suo posto. Parole di finta comprensione, di finto rispetto, che nascondono il più grande egoismo. Perché temete di mostrarvi per quello che siete? Certo in questo mondo bisogna mostrarsi buoni, non si può apparire cattivi. Se io dico ad una persona che vorrei un certo comportamento da parte sua, divento antipatica, appaio come quella che vuole imporre qualcosa e allora ... VIA, la fuga ... Ho fatto delle parole la mia vita, ma certe cose non andrebbero dette, mai. Spesso farei meglio a tacere. Le persone che mi frequentano, lo sanno, io non ho paura di parlare, io amo portare avanti battaglie sociali, difendere i più deboli, parlare per quelli che non ne hanno il coraggio e, soprattutto, amo dire ciò che penso, sempre, anche se questo mi costa farmi dei nemici. Così finisce che gioco d'anticipo, prima che qualcuno possa mandarmi a quel paese, o che io possa desiderare un comportamento che l'altro non potrebbe osservare, interrompo il rapporto, spezzo le radici quando sono ancora tenere. E' doloroso, ma lo sarebbe di più se le radici fossero più solide. Insomma, vivere un rapporto vero con me, sia esso professionale o amichevole, non è facile: non accetto luoghi comuni e frasi fatte, non accetto la maleducazione e l'egoismo, non accetto soprattutto di essere presa in giro. Se a voi l'anima non vi pesa, se amate le parole dei film americani, non potrete mai andare d'accordo con me. Sono stanca delle parole inutili ed inflazionate, del buonismo da "mi piace" di FB. Scrivo tanto, parlo tanto, perché da solo il mio corpo non ce la fa a dire tutto, non ce la fa a trasmettere ogni emozione, perché il destinatario del messaggio è lontano, o perché proprio non lo vuole capire il linguaggio del mio corpo, o non è in grado di farlo. Adesso piango, piango come quelle donne nei film americani, sole, davanti ad un bicchiere di whisky. Bleah! A me il whisky mi fa schifo. Adoro il brachetto, stasera ne ho bevuti un paio di bicchieri ad una festa, ma mi ha solo dato la forza di sorridere ad alcuni amici dopo questa giornataccia! Del resto basta ingannarsi un po' e credere che le parole costruite, tirate fuori da logori copioni, siano vere, che tutti si comportino in modo amorevole, che se sbagliano è solo in maniera inconsapevole, mai allo scopo di ferirti. Vi lascio perché vi amo troppo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :