Ho sciolto due cubetti di lievito di birra in un bicchiere di latte tiepido, aggiungendo anche una presa di zucchero.Ho poi impastato mezzo chilo di farina biologica “0” con il latte e lievito, 50 grammi di strutto e un cucchiaio di olio di oliva, sale q.b. (Si può evitare lo strutto aumentando la quantità d’olio d’oliva).L’impasto, elastico e morbido, l’ho messo al riparo da correnti d’aria e lasciato lievitare per circa un’ora.
A questo punto, con il mattarello, ho steso l’impasto e , con l’apposito attrezzo (ma si può usare un coppapasta tondo…o un bicchiere)
ho ricavato tanti dischetti.. che ho messo di nuovo a lievitare per una mezz’ora

prima di passare a….
LA COTTURAE qui occorre raccontare che il vero nome di queste focaccine è CRESCENTINE e non TIGELLE!
La tigella è, in realtà, il nome dell'attrezzo utilizzato un tempo per la cottura.
Le COTTE montanare sono dischi di pietra refrattaria protette con foglie di castagno . Si ponevano al calore del camino facendo torri a strati alterni: un disco di pasta e uno di pietra.
Ma le pietre refrattarie sono state da tempo sostituite con stampi di ghisa a cottura multipla che si mettono sul gas .Da alcuni anni in molte case modenesi, compresa la mia, ci si è un po'....
...modernizzati....

con un utilissimo arnese elettrico che racchiude due grosse pietre refrattarie .
La cottura risulta uniforme e molto più semplice di un tempo.
Le crescentine ( o tigelle, come ormai tutti le chiamano) si mangiano al posto del pane. Oppure ( insieme "al gnòc frét" del quale scriverò presto) accompagnate da salumi,formaggi e verdure in pinzimonio, costituiscono un vero e proprio sfiziosizzimo pasto, molto popolare nel modenese.
Ma il modo migliore per gustarle è, una volta tagliate longitudinalmente,
la farcitura con UN BATTUTO DI LARDO, AGLIO E ROSMARINO. Tocco finale? Una spolveratina di parmigiano grattugiato fresco.
Ma com'è che...
...cuoci...
...cuoci...
il cestino
è sempre quasi vuoto?!






