Non dirò niente di nuovo che non si sia già sentito in questi giorni, niente di memorabile o di eclatante. Le parole che spenderò qui e in altri luoghi sono di nessuna utilità, sia moralmente sia praticamente. Però è necessario che io le dica, come è necessario non gettare la carta per terra o rispettare il prossimo o contribuire con la propria educazione al progresso civile dell’uomo. Lo spettacolo avvilente che sta dando di sé la classe politica italiana in questi giorni non ha niente a che vedere col passato di questa ancor giovane e così immatura democrazia europea. Le culture, le epoche, i tempi e i modi che cambiano sono spesso le parti tirate in causa per dare una spiegazione a quelle che i più vecchi percepiscono come derive irreparabili, e che il più delle volte sono semplicemente ascrivibili all’evoluzione dei costumi e della civiltà. Ma c’è un elemento radicalmente nuovo in questa lotta fra topi nelle fogne. È l’annullamento di ogni limite, il superamento di ogni vergogna, la spudoratezza con cui si finge, si dissimula, si raccontano menzogne, ciascuno recitando la propria parte, tutti sapendo che di una parte, appunto, si tratta, che tutto è palcoscenico, teatro, finzione. Non si tratta più di credere alla buona fede delle persone, alle ideologie, alle concezioni del mondo. La politica in Italia non è più questo, non è più credere in senso religioso, ma recitare. Questo significa che il pensiero è morto, che le idee per il progresso civile di una nazione non esistono più, ciò che sopravvive è una rappresentazione in cui ciascuno recita un copione scritto da altri. Vedo uomini politici, in questi giorni, andare in Tv a sconfessare la propria storia personale, i propri archetipi, per sostenere la finzione della parte che si sono scelti. I telespettatori guardano, ascoltano, sanno bene che quelle persone stanno deliberatamente alterando la verità, ma loro stessi si comporteranno in modo analogo non appena ne avranno la possibilità. E questa, nella prospettiva del futuro di una nazione, è una tragedia di proporzioni colossali.
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