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Questa vita – Vito Mancuso

Creato il 06 giugno 2015 da Serenagobbo @SerenaGobbo

Questa vita – Vito Mancuso

Vito Mancuso, teologo cattolico, è diventato vegetariano.

Grazie alle risorse di cui ora maggiormente disponiamo, io credo sia giunto il tempo di superare l’antropocentrismo alimentare della tradizione occidentale. (…) la possibilità di mitigare il tasso di violenza insito nella vita esiste e l’alimentazione più adeguata al riguardo è quella vegetariana.(…) per la Bibbia la dieta originaria degli esseri umani non prevedeva l’uccisione di animali, come appare dalle parole del Dio biblico ai primi uomini: “Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo” (Genesi, 1,29). (…) rimane indiscutibile che il regime alimentare vegetariano contribuisce a diminuire il tasso di violenza nel mondo perché non sparge sangue e perché elimina le sofferenze degli animali sottoposti a macellazione (…).

Questo non vuol dire che se al mondo diventassimo tutti vegetariani/vegani, sarebbe eliminata la violenza. La violenza è ineliminabile: anche i jainisti che si mettono un velo davanti alla bocca per evitare di inghiottire per sbaglio degli insetti, poi si ritrovano un corpo che volente o nolente uccide i batteri nocivi che entrano nell’organismo.

L’alimentazione però non è il tema centrale del libro. Sulla scia delle sue altre opere, Mancuso ribadisce che esiste un Disegno, che Qualcosa o Qualcuno (Dio? Natura?), a partire dal Big Bang ha fatto sì che il creato si organizzasse in maniera sempre più evoluta: si parla di un orientamento verso la crescita dell’informazione, fino alla mente.
Già le probabilità per la nascita della vita erano infinitesimali (e lui riporta le parole e i dati statistici di scienziati/Nobel, credenti o meno). Ma, se ragioniamo in termini di semplice vita che tende a riprodurre se stessa, allora si va anche oltre: perché si è passati dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari se questo comporta addirittura una perdita di vitalità? Cioè: i batteri tra tutti i viventi risultano i più adatti alla sopravvivenza.

Ci sono sì il caso e la selezione naturale a regolare l’evoluzione, ma, secondo Mancuso, c’è anche una logica aggregatrice,

una tendenza intrinseca della natura verso la crescita dell’informazione in un universo bioamichevole.

Poi c’è un’altra parte del libro che mi piace un casino: quando dice che ogni corpo fisico esistente è dato da energia + informazione (tener conto che energia e materia sono solo due diversi stadi della stessa cosa).
L’energia è la capacità di compiere un lavoro. E il primo lavoro che compie un ente è quello di… essere! Che collegamento stratosferico con la cultura orientale, che con tutte le tecniche meditative mira all’Essere e basta.

L’informazione costituisce l’identità di un oggetto in quanto tale. Ognuno di noi, ben prima della sua componente materiale, è la sua informazione. La nostra materia infatti è pressoché identica a quella di tutti gli esseri viventi.

Come tutti i libri di Mancuso, ridurlo a poche righe in un post è limitativo: leggetelo!



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