Daisy appena arrivata a casa nostra
Sull'educazione noi genitori siamo ferrati.
Non tanto per un senso di responsabilità nei confronti della società e dei nostri figli, quanto perché TUTTI vogliono dirti la loro su come educare i tuoi figli, e allora magari ti viene voglia di difenderti.
E allora ci fai attenzione, ti informi, leggi, sperimenti.
Così, la prossima volta che la sciura di turno se ne esce con la sua perla di saggezza educativa, puoi ribattere a ragion veduta.
Visti i buoni risultati raccolti per ora con questo metodo, l'abbiamo applicato anche al cane: ci siamo informati per varie fonti (veterinarie, libri, siti web che abbiamo valutato attendibili) e stiamo sperimentando.
Sempre con la consapevolezza di quello che Daisy è (ovvero una mezza maremmana con la testa di granito) e cercando di raggiungere risultati realistici.
E che cosa è realistico chiedere a una mezza maremmana socievole e tranquilla, ma intelligente e tosta? Obbedienza base, direi.
Valutando il nostro operato con occhio critico, non mi sembra che stiamo lavorando male.
In casa non ha fatto disastri, finora: coi bisogni tutto OK, non ruba il cibo né chiede mentre mangiamo (si limita ogni tanto a farci presente la sua esistenza, come se potessimo ignorare l'alito di una bestia di 30 kg seduta a fondo tavola), non sale dove non deve, non attacca briga con i gatti (occasionalmente li rincorre, ma senza aggressività), tendenzialmente dove la metti sta (anche a casa altrui o nei locali).
Quando usciamo, ecco le difficoltà. Che sono essenzialmente due:
- se siamo in un ambiente nuovo, tira al guinzaglio come una dannata (invece è una perfetta cagnetta da compagnia quando siamo in ambiente conosciuto)
- quando è libera, il richiamo è tutt'altro che infallibile. Funziona al 70% in condizioni di quiete, ma con una distrazione importante (automobile, gente a cavallo, ciclisti, altri cani, persone semplici) fallisce quasi di sicuro.
Il nostro problema più grosso è che la ragazza non è corruttibile né con il cibo (non è golosa, prende il primo bocconcino ma poi si disinteressa) né col gioco (delle palline e simili non gliene frega niente, né da sola né in compagnia). Quindi fatichiamo a trovare una leva infallibile.
Poi mettiamoci il fatto che stiamo iniziando l'adolescenza canina e il gioco è fatto.
Interpellate, le veterinarie mi hanno promesso di darmi il riferimento di una persona di fiducia, un educatore che ci aiuti a ovviare a questi intoppi. Anche loro faticano a trovare LA leva per un cane così "cane" (loro definizione) come il mio, ma ritengono che, una volta trovata la soluzione, sarà quella definitiva per entrambi i problemi.
Nell'attesa del loro messaggio, idee? Esperienze? Aiuto!
Daisy oggi