Ed eccoci qua, tutte ancora con le guance segnate dal mascara sciolto, dopo che il ciclone Lana Del Rey si è abbattuto sull’Italia negli ultimi quattro giorni. E no, non intendo una perturbazione meteorologica inventata da Studio Aperto, intento Lana, quella vera. Come state? Io onestamente devo ancora riprendermi, ma questa è un’altra storia. Meno male che abbiamo tanti argomenti divertenti e gioiuosi di cui parlare, come ad esempio il matrimonio di Valeria Marini, il look da baldracca ucraina sfoggiato da Madonna al MET Ball e il leak del nuovo disco di Demi Lovato.
E proprio qui volevo arrivare gattini miei, al nuovo disco di Demetria detta Demi, che è anche il nome della sua ultima fatica discografica, in uscita negli store il prossimo 14 Maggio ma leakkato nel web proprio in queste ore. E niente, questa volta le premesse c’erano tutte: Demi oramai è grandicella, ha trascorso un’intera stagione televisiva al fianco di Britney Spears nell’edizione americana di X-Factor e ha smesso di fare film con la Disney, e si sa, c’è quella formula matematica secondo cui appena una starlette della Disney diventa grande, abbandona le orecchie di Mickey Mouse e inizia a smignottare alla grande (Britney, Christina, Miley, Amanda mi leggete?). E invece no, bandiere a lutto listate in tutti i locali gay del mondo, perché questo disco è… una noia mortale! Sognavo pali da lap-dance e palle da discoteca EINVECE è praticamente un disco di Alessandra Amoroso cantato in lingua inglese.
Ma scendiamo un pochino nei dettagli: se Heart Attack, il primo singolo, ci aveva fatto ben sperare, dalla seconda in traccia in poi ecco calare il nulla più totale, una serie di canzoni praticamente indistinguibili tra loro. Per carità Demi ha una bella vocalità e la produzione patinata rende il tutto ascoltabile, ma rimane il fatto che questo poteva essere il disco della sua consacrazione e invece toccherà aspettare il prossimo. Solo due le tracce degne di nota: Neon Lights, rifacimento di Yeah3x di Chris Brown e unico momento danzereccio in un disco dominato dalle ballad, e Really Don’t Care in duetto con Cher Lloyd, beat up-tempo e un ritornello particolarmente orecchiabile fanno di questo brano uno dei migliori del disco nonché uno dei prossimi papabili singoli.
Per farla breve, chi vuoi che stronche? Mi spiace Demi, prendi qualche lezione da Miley Cyrus che ne riparliamo!
VOTO:
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