Il nome Audrey (scelto dai genitori in onore della protagonista di Colazione da Tiffany) era già destino di stile ed eleganza.
Audrey Tautou, per molti semplicemente Amélie Poulain, di Audrey Hepburn ricorda la fisicità, i tratti minuti, il portamento, il visetto da cui emergono grandi occhi neri e non per ultimo un grande talento di attrice.
Il favoloso mondo di Amélie è, nemmeno a dirlo, il mio film preferito. L'unico visto innumerevoli volte, l'unico di cui ho il dvd, l'unico che guardo ogni volta che LA7 trasmette, l'unico che mi tira su di morale nelle giornate tristi e di cui so le battute a memoria. Ricordo ancora la prima volta che l'ho visto con un'amica francese, a cui invece non era piaciuto e non mi spiegavo il perchè.
Ho da sempre l'intera colonna sonora nell'Ipod e mi disturba quando viene sfruttata in tv, per qualche servizio strappalacrime.
La protagonista era lei Audrey Tautou, nata 36 anni fa a Beaumont nel dipartimento del Puy-de-Dôme nell' Auvergne (zona che ben conosco), la sua Amélie aveva uno stile talmente unico e a tratti pittoresco, da risultare perfetta ed entrare nel cuore e nelle cineteche di molte ragazze.
Io Audrey non ho mai smesso di seguirla, ho visto quasi tutti i film usciti in Italia al cinema (L'appartamento spagnolo, Una lunga domenica di passioni, Il codice da Vinci, Coco Avant Chanel) e in dvd quelli usciti solo come blockbuster ( M'ama non m'ama, Ti va di pagare?, Beautiful lies, e la lista continua). Abbastanza quindi per affermare quanto Audrey sia brava e versatile.
Non a caso è una delle attrici più famose di Francia e spesso ha recitato in produzioni internazionali anche grazie alla popolarità (postuma) del Favoloso mondo di Amélie, e poi del tanto attesto Codice da Vinci.
Testimonial (prima di Brad Pitt) del profumo Chanel N. 5 posa molto spesso per editoriali di moda in cui appare nel perfetto ruolo di modella. Sul red carpet predilige invece abiti dallo stile vintage, perfetti per la sua fisicità, o in alternativa abiti corti; difficilmente la si vede in abiti lunghi stile Hollywood (più scontati) e spesso scelti dalle colleghe.
Nelle occasioni più informali Audrey sceglie invece i pantaloni capri o palazzo, magari abbinati a bluse o giacche nel perfetto rispetto del black and white dettato da Coco.
Negli anni ha cambiato spesso (e giocato) con il taglio di capelli, dal caschetto squadrato di Amélie al taglio mascolino avuto per anni (ora in voga vedi Anne Hathaway, Ginnifer Goddwin, Michelle Williams ) fino alla piega anni '20 per tornare ancora una volta ad uno stile vintage.
Riservata, semplice e raffinata, non l'ho mai trovata eccessiva e ho apprezzato ogni sua scelta perchè sempre perfettamente in linea con la sua persona e la sua fisicità (in quanto a stile).
Non si è minimamente lasciata incastrare dai meccanismi hollywoodiani (affermando dopo Amélie che Hollywood non aveva bisogno di lei) rimanendo nella sua Parigi e in un'intervista del 2011, aveva confessato di volersi prendere un periodo di riposto per dedicarsi alle sue altre passioni.
Io credo che anche Mademoiselle Gabrielle Coco Chanel avrebbe approvato Audrey.
foto da Vogue Russia, Marie Claire Uk, Elle Francia e Google