Magazine Italiani nel Mondo

Questione di stile, dicono

Creato il 31 marzo 2011 da Andima
Una lettera su Italians di oggi punta il dito contro i flussi migratori di questi giorni ed ecco il confronto con quelli nostrani, con gli italiani emigranti di un tempo, che "con regolare passaporto" e "con molto decoro e dignità" arrivavano in paesi stranieri con "tutt'altro livello qualitativo", perché gli italiani emigranti, secondo il sig. Cataldo, avevano un altro stile, nell'idea romantica dell'eroe italiano, sempre migliore perché proveniente dalla stessa patria, mentre i protagonisti degli sbarchi dalla Tunisia o dalla Libia sono "veri straccioni, senza manco una bottiglia d'acqua" e "nella migliore delle ipotesi andranno a raccogliere pomodori". Ecco, non so se Servegnini abbia apprezzato la lettera o l'abbia pubblicata per lasciarla sulla gogna pubblica, ma una risposta semplice ed esaustiva potrebbe essere la seguente:
"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali. Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione". (Relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912).
Sull'autenticità dubbia del brano ne ha già parlato ampiamente Paolo Attivissimo, noto scopritore di bufale internaute, che espose alcuni studi riguardanti l'epoca, affermando infine che "vera o fasulla che sia, insomma, la citazione rispecchia comunque fedelmente il sentimento dell'epoca. Se è inventata, è perlomeno verosimile". E se proprio non vogliamo andare così lontano nel tempo, fino al 1912, e così lontano nello spazio, fino agli Stati Uniti, basta domandare ai propri nonni, basta andare a 50 anni fa, Germania, e scoprire che gli italiani dormivano in letti sempre caldi e c'era poco di romantico ed eroico, c'era poco di stile alto e qualitativamente superiore, perché, come dice vinz, "questo è il volto sgradevole e poco iconografico della povertà". Niente di più, purtroppo, ma come capita spesso, chi non ricorda bene il proprio passato finisce col mal interpretare il presente e inventare, fantasticare, giudicare e sbagliare.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog