-Tutti dentro: “i Fantastici 4” assieme in campo-
L’ultimo acquisto del Milan, Robinho, apre una questione tattica interessante di cui oggi parleremo.
Sarà una tentazione troppo ghiotta anche per Mister Allegri pensare di poter schierare contemporaneamente i 4 tenori là davanti? Se vorrà provare a farlo, proviamo qui a vedere le principali questioni che dovrà pensare di affrontare.
Non sarebbe una novità vedere in campo schierata una squadra iper-offensiva: nei minuti finali di alcune partite della scorsa stagione l’esperimento fu percorso da Leonardo al Milan, e da altri allenatori in altre squadre.
Ipotizzando uno schieramento che preveda Ibra, Ronaldinho, Pato e Robinho in campo, non si può che prefigurare un 4.2.3.1. base; modulo che l’anno scorso, non dimentichiamo, fu utilizzato nella parte più fruttuosa del campionato con Borriello, Ronaldinho, Pato e Seedorf.
Non mi interessa parlare del valore assoluto del quartetto, ma la prima cosa che salta all’occhio è la presenza di Robinho al posto di Seedorf. Dando per buona la posizione di partenza del n°70, si può dire che la funzione di raccordo di Seedorf tra il centrocampo e l’attacco non sarebbe ricalcata dal campione del Santos.
Se il potenziale offensivo di questo schieramento è talmente limpido da non dover scendere “in particolari” -certo ricchi di patos e suggestioni-, visto che il tema di questi giorni è l’equilibrio, pongo di seguito alcune questioni tattiche, che il sistema propone, già come base dalla quale partire per sviluppare un’identità di squadra in campo.
Zone "sensibili" del 4.2.3.1.: presidio delle fasce e distanza tra i reparti
Partendo dal fatto che nessun modulo “è perfetto”, i problemi che presenta sin da una prima occhiata il 4.2.3.1. sono due: la copertura laterale che espone la squadra ad una costante inferiorità numerica sulle fasce -zona arancio- e la possibile frammentazione i due blocchi della squadra -frecce distanziatrice gialle-.
Se prendiamo la Fiorentina, noteremo infatti che gli attaccanti esterni sono due giocatori molto duttili, non seconde punte di certo, dinamiche; se prendiamo l’Inter coglieremo altrettanto due aspetti: il sacrificio sulla fascia richiesto ad Eto’ò -che a nostro avviso NON ha permesso di ammirare appieno un campione del genere… altro che El Principe-, e la necessità di Mourinho di abbassare drasticamente la squadra a protezione della difesa in maniera di certo discussa e discutibile da tutti gli osservatori del calcio.
Lo schierare tre rifinitori (nel caso tre attaccanti puri pur con diverse caratteristiche) dietro all’unica punta, da un lato porta a schierare un centrocampista in meno, dall’altro offre l’opportunità di farne ruotare uno in più.
Particolare secondo me rilevante è disporre di attaccanti come Ibrahimovic -di cui parleremo nella prossima puntata-: se la presenza di Pirlo l’anno scorso era imprescindibile per fare arrivare presto e con qualità la palla “sopra”, la capacità di controllo, di addomesticare palloni “non puliti” dello svedese, potrebbe permettere in linea teorica anche l’utilizzo di due mediani puri davanti alla difesa.
Un 4.4.2. riparte lateralmente: il raddoppio del mediano -4- sull'esterno permette all'avversario un agevole cambio di gioco sul lato debole scoperto.
Per le caratteristiche delle punte esterne, a livello difensivo la squadra resterebbe comunque esposta facilmente al più comune comportamento di chi affronta una squadra di queste caratteristiche: il cambio del lato d’attacco da parte dell’avversario che, partendo nella costruzione del gioco a destra, andrà a terminare la rifinitura con un cambio di lato costante -il Bari di Mister Ventura l’esempio più evidente-.
Mister Allegri avrà di certo poco da dormire in queste notti… più per l’eccitazione di poter lavorare su un gruppo del genere che per preoccupazioni dilettantesche che non gli appartengono. Pretendiamo tanto… tantissimo quest’anno, DA TUTTI: potrebbe essere altrimenti con una squadra del genere?
Grazie a Massimo per… l’anticipo.