Il movimento 5 stelle ha deliberato i propri magnifici dieci candidati per il Colle, chi sono? Eccoli di seguito.
Emma Bonino è una politica italiana, vicepresidente del Senato della Repubblica dal 6 maggio 2008 al 15 marzo 2013.
Piace al M5S per il suo passato nel Partito Radicale. Della propria candidatura alla presidenza della Regione Lazio, nel 2010, Emma Bonino disse: “La mia candidatura è un’alternativa per i cittadini che credono nello Stato di diritto e nella legalità nel nostro Paese. Rappresento la dignità della politica contro lo sfascio del regime partitocratico.
Milena Gabanelli è una giornalista e conduttrice televisiva italiana. Opera come freelance collaborando con la Rai a programmi televisivi di inchiesta.
Piace al M5S perché interpreta il giornalismo come cane da guardia del potere. Nel suo programma “Report” ha detto: “In questo paese ministri e imprenditori parlano solo con i giornalisti amici. Eppure usano spesso la parola “libertà”. Ma se ti prendi la libertà di critica, ti trascinano in tribunale”.
Gustavo Zagrebelsky è un giurista italiano, giudice della Corte costituzionale dal 1995 al 2004. Negli ultimi anni è ripetutamente intervenuto nel dibattito pubblico italiano, avversando le posizioni politiche e culturali dei cosiddetti atei devoti e in particolare sulla laicità dello Stato e lo spirito concordatario. È presidente onorario dell’associazione Libertà e Giustizia e presidente della Biennale Democrazia.
Piace al M5S per la sua autorevolezza in campo giuridico e per la sua applicazione alla politica del “metodo del dubbio”. Più volte Zagrebelsky ha affermato: “Contro l’etica della verità significa a favore di un’etica del dubbio. Al di là delle apparenze, il dubbio non è affatto il contrario della verità. In certo senso, ne è la ri-affermazione, un omaggio alla verità. È incontestabile che solo chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne”. Nel libro con Ezio Mauro ha scritto: “Va bene! Diciamo che siamo in democrazia perché ci sono le elezioni. Ma bastano perché sia una democrazia che ci piace?“
Beppe Grillo è un politico, attivista e comico italiano. Il suo blog è tra i più noti in lingua italiana. Intestatario di un forum di discussione con iscritti soprannominati “grillini” e ispiratore di liste civiche che portano il suo nome, insieme a Gianroberto Casaleggio il 4 ottobre 2009 ha dato vita al partito MoVimento 5 Stelle, di cui si è dichiarato “capo politico, ma come garante”. Alle elezioni politiche del 2013 è indicato ufficialmente come leader del MoVimento 5 Stelle.
Piace al M5S perché il padre fondatore del Movimento. Una delle frasi che sintetizza meglio il suo pensiero: “Vent’anni fa ho fatto una pubblicità. Ma poi ho capito alcune cose sulla pubblicità. Quindici anni fa me la prendevo con i politici. Ma poi ho capito alcune cose sull’economia. Dieci anni fa finivo i miei spettacoli sfasciando un computer a mazzate. Ma poi ho capito alcune cose sui computer e su internet. Oggi la pubblicità sembra uno dei mali peggiori, l’economia la vera padrona della politica, internet uno dei pochi spiragli per difendersi e per ridare alla politica lo spazio che l’economia le ha rubato”.
Stefano Rodotà (Cosenza, 30 maggio 1933) è un giurista e politico italiano. Per tre volte deputato. Dal 1997 al 2005 è stato il primo Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il Gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell’Unione Europea. È stato componente del Gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie. È tra gli autori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. È presidente della Commissione scientifica dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione europea. Dirige dal 2008 il Festival del diritto di Piacenza. Il 29 novembre 2010 ha presentato all’Internet Governance Forum una proposta per portare in commissione Affari Costituzionali l’adozione dell’articolo 21bis sul diritto di accesso a internet.
Piace al M5S perché è stato pure uno dei primi a difendere l’accesso alla Rete come diritto inalienabile. Ha detto: “Meglio sarebbe se il legislatore, spogliandosi della pretesa d’onnipotenza e scoprendo il proprio limite, si astenesse dall’intervenire dove più forti e giustificate sono le ragioni della coscienza individuale, che qui davvero assume i caratteri della libertà“.
Dario Fo è un drammaturgo, attore, blogger, scenografo italiano. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1997 (già candidato nel 1975). I suoi lavori teatrali fanno uso degli stilemi comici propri della Commedia dell’arte italiana e sono rappresentati con successo in tutto il mondo.
Piace al M5S per il suo esser un intelluale engagé. Una sua frase racconta bene la sua idea della politica: “Sarò un sentimentale, certo ci vuole il pelo sullo stomaco per fare i politici. Bisogna essere grossieri, bisogna andare a piedi giunti. Però attento un po’ a fare il prete col prete. Un vecchio proverbio delle mie parti dice: «chi fa il prete col prete diventa monaca, cioè lo prende in quel posto“.