In effetti se si leggono i libri dei Profeti della Bibbia si ha chiara l’idea che il ritorno degli ebrei dispersi nella Terra Promessa dovrebbe verificarsi alla Fine dei Tempi, quando alla fine di un periodo di grandi sconvolgimenti e terribili guerre il Signore degli eserciti, il Signore di Israele, avrebbe riportato il suo popolo prediletto laddove era stato 2000 anni prima assicurando un’epoca di pace a tutto il mondo.
L’occupazione della cosiddetta Palestina (*), dopo una lenta infiltrazione a partire dai primi anni del 1900, non si è realizzata assolutamente secondo le profezie bibliche, per quanto possano dire certi siti cattolici (che vedono profezie realizzate dove proprio non ce ne sono) e quindi i rabbini contro il sionismo hanno ragione da vendere.
E particolarmente importante notare come essi affermano che i sionisti non solo si siano approfittati dello sterminio nazista per giustificare la loro presa di possesso della Terra Santa, ma abbiano addirittura collaborato a tale orribile strage, in quanto utile alla realizzazione del loro piano (chi ha approfondito lo studio degli avvenimenti dell’11 settembre 2001 ben comprende come ciò sia possibile).
Pur se apprezzo il pacifismo di queste persone, e concordo su molte loro affermazioni, temo che essi si dimentichino di come il Dio della Bibbia fosse un Dio guerriero al pari del nordico Odino. Secondo quanto narrato nei libri storici il loro Dio flagellò gli Egiziani innocenti a causa delle colpe del faraone pur di tirar fuori gli Ebrei dall’Egitto, e 40 anni dopo aiutò Giosué a sterminare i popoli che occupavano e coltivavano la Terra Promessa, incitando (che Dio nobile e buono!) a passare intere città a fil di spada senza risparmiare nè una donna nè un bambino nè un animale, punendo per giunta gli ebrei che non obbedivano a questo orribile ordine divino.
Come possono i difensori della pace considerare la Bibbia un testo sacro? E come potevano gli ebrei di 3.500 anni fa considerarsi superiori agli altri popoli che facevano “immondi sacrifici umani ai loro Dei”? Forse il sacrificio umano sui campi di battaglia è meno obbrobrioso e repellente del sacrificio umano offerto sull’altare? Io personalmente non trovo differenza alcuna.
(*) In realtà il nome Palestina deriva da Filistei, che erano poi (come spiega la Bibbia in un suo passo) i Cretesi sfuggiti dalla loro isola (Kaftor ovvero Creta) evidentemente dopo il terribile episodio di vulcanesimo che distrusse Santorini, portò morte e distruzione su tutta l’isola di Creta e sulle sponde settentrionali dell’Egitto, e pose fine alle supremazia della civiltà Minoica nel Mar Mediterraneo. Il nome Palestinesi crea una grande confusione dal momento che i Filistei non erano per niente popoli arabi, mentre lo erano presumibilmente Cananei, Amorrei, Moabiti ed altri abitanti originari della Terra Promessa.