I disinformatori sono i primi ad essere arciconvinti che la geoingegneria clandestina con tutti i suoi addentellati è reale. Sono simili a quei Siciliani cui si chiede se esiste la mafia. Essi rispondono che non sanno neppure che cosa sia la “mafia”. Sappiamo bene, però, che, ostentando di ignorare il ruolo della malavita organizzata, si trincerano dietro la più rocciosa omertà per paura o per connivenza.
Tuttavia anche il pur depistante tema delle contrails è soltanto sfiorato: nei loro biliosi articoli privilegiano l’argomento ad personam, provando a screditare i ricercatori e gli scienziati. Gli occultatori si cimentano in analisi pseudo-psicologiche e pseudo-sociologiche, scadono in una serie di insulti, non disdegnando la scatologia.
Pur essendo sovente laureati, NON scienziati, quando i negazionisti obtorto collo affrontano il soggetto cruciale, restano nel vago: non puntualizzano i valori termici, barici ed igrometrici che sono necessari alla formazione di una scia di condensa. La loro “scienza” è fumosa, generica, frammentaria, epidermica. Codesta imbarazzante faciloneria non si accetterebbe neppure in un manuale in uso nella secondaria di primo grado, ma è il massimo che si riesce a spremere dai depistatori.
Naturalmente tutto ciò non è scienza, bensì mistificazione. La disinformazione è la sentina del mondo. Invano cercheremo delle motivazioni non dico nobili, ma almeno normali all’interno della cloaca in cui amano sguazzare i negazionisti. Il loro obiettivo non è sbarcare il lunario, ma bruciare le tappe e, nel contempo, sfogare le loro frustrazioni contro i loro avversari. Solo dei paranoici, degli psicopatici possono trovare soddisfazione in una miserabile esistenza ingorgata nel turpiloquio, nel livore, nella monomania. Solo dei vigliacchi possono aggredire i ricercatori indipendenti ed i cittadini svegli, nascosti dietro l’anonimato e protetti da istituzioni corrotte sino al midollo.
Sono dei buffoni feroci, ma pur sempre dei buffoni.
Abbiamo deciso di rendere pubbliche le informazioni a suo tempo fornite alla Magistratura, poiché siamo consapevoli che il noto stalker, diffamatore di professione, dispone delle sue coperture in alto loco, per cui questo documento non potrà essere più limitato ad una stretta cerchia di toghe, ma è, da oggi, pubblico. Coloro che proteggono Federico De Massis alias Task Force Butler e gli altri suoi sodali, sappiano che nulla sarà più possibile insabbiare.
PERCHE' LO STALKER TASK FORCE BUTLER E' DE MASSIS FEDERICO (file PDF)
[1] Si pensi all’ignobile scartafaccio a firma di uno che che pomposamente presenta le sue credenziali “Primo ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Bologna, esperto in fisica delle particelle, lavora all'esperimento CMS dell'LHC al Cern (sic) di Ginevra”. Sarà pure megadirettore galattico e magnifico rettore dell’Università cosmicomica del pianeta Papalla, ma già infiora il titolo del suo brogliaccio con due strafalcioni: “Paura delle scie chimiche? A quanto pare si… ecco cosa è successo”. Scrive “sì” senza accento e “cosa”, in luogo di “che cosa”. Dovrebbe andare a spaccare le pietre nelle Latomie, non tornare sui banchi della prima elementare, perché per lo studio è negato!
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