Soffiano venti di guerra sull’affaire GFOREX-RIAZ.Una taglia fino ad un milione di dollari.A questo si sono impegnati i risparmiatori in favore di chi consegni RIAZ ed il suo malloppo alle Autorità giudiziarie italiane. E c’è già chi si autotassa per arrivare al più presto al plafond della taglia.Sul latitante pachistano RIAZ pende un ordine di cattura emesso dal GIP del Tribunale di Milano, dott. Luigi Vranelli, in esito all’operazione SEND BOX, coordinata dai P.M. milanesi Roberto Pellicano ed Elisa Moretti, a cui RIAZ è sfuggito facendo leva sulle sue mille identità (si favoleggia di una decina di passaporti di diverse nazionalità più e meno compiacenti) e dopo aver firmato un riconoscimento di debito per venti milioni di dollari in favore di GFOREX.Dopo un’infuocata assemblea che ha radunato un sostanzioso gruppo degli oltre quattrocento risparmiatori italiani vittime della truffa “GFOREX” all’unanimità i truffati hanno deciso di scendere a pieno titolo ed in prima persona a fianco della Procura della Repubblica di Milano e della Curatela del Fallimento GFOREX s.p.a. patrocinando le opportune iniziative per procedere contro i responsabili del “crac” della GFOREX.Crac per il quale la Procura della Repubblica di Milano ha indagato l’ex-amministratore della società, CLAUDIO DI FONZO, nonché ALESSANDRO SPINARDI (patron della GFOREX), MAHMOOD RIAZ (il faccendiere pakistano) ed altri soggetti coinvolti a vario titolo nella bancarotta della GFOREX.Ma i risparmiatori non si fermano lì. Hanno deliberato la presentazione di propri esposti e denunce nei confronti degli ex amministratori della GFOREX e dello stesso RIAZ. E già nei giorni passati a decine si sono recati presso la Guardia di Finanza a ratificare la loro querela personale.Ad oggi, infatti, i risparmiatori avevano coltivato le illusioni di un possibile recupero delle somme, illusioni alimentate dallo stesso Di Fonzo che, invocando lo “state calmi”, imboniva i risparmiatori sbandierando i possibili risultati di un’iniziativa giudiziaria della GFOREX s.p.a. a Dubai, seguita dallo studio legale Al Mariff, da un non meglio identificato intermediario di origine egiziane, tale Halabi, e dallo stesso liquidatore della GFOREX, Cavallucci. Dopo un inutile incontro dei risparmiatori a Roma, presso un noto studio legale che si qualifica come mandatario della GTL Trading che fa capo a Riaz, e dopo diversi contatti e colloqui con sedicenti intermediari, prontamente smascherati nella loro inconsistenza, l’unica alternativa è stata quella di rompere ogni contatto dilatorio e inconcludente, e puntare tutto sulle indagini della Magistratura. Contestualmente, si è dato corso alle operazioni di investigazione commerciale che hanno permesso di ricostruire la vicenda dai primi contatti tra Spinardi, Riaz e Di Fonzo sino alla creazione della GFOREX s.p.a. al cui board sedevano tutti e tre, alla ramificazione svizzera che aveva in HSBC l’istituto bancario privilegiato di riferimento che manovrava e drenava i conti, al fallito tentativo di creare una “scatola” in Lussemburgo con la EQUIS sarl.Le investigazioni, oltre che a Dubai, Svizzera, New York, Londra, Isole Vergini, hanno portato anche in Australia ed in altri Paesi dove Riaz ha tentato di espandere e di fare i suoi “giochetti” finanziari, senza preoccuparsi minimamente di risarcire i soggetti truffati dalla sua condotta illecita. E’ significativo che un paese come il Belize abbia bloccato una “Global Tradewaves Limited” con un comunicato ufficiale del Direttore Generale della Commissione Internazionale Servizi Finanziari emesso il 11/05/2010: “Tradewaves Global LTD. Non è più autorizzata dalla Financial Services Commission of Belize (IFSC) per la negoziazione dei titoli o per fornire altri servizi finanziari internazionali. Tutte le persone interessate sono invitate a prendere atto e procedere con prudenza”.In Svizzera il Riaz ha fondato e rifondato con diversi leggeri cambiamenti di nome (Globale Tradewaves, Tradewaves Globale AG, GTL Financial, etc…) la Global Tradewaves SA con sede in Meyrin, route de Pré-Bois n.20. Neanche a parlarne le varie società sono state tutte messe in liquidazione nel 2011. Dato ancora più significativo che i vari liquidatori (fra cui spicca lo studio legale Lecocq Associate di Ginevra) sono stati sostituiti dal volenteroso WASSEEM ASHRAF, accolito di Riaz e fiduciario dello stesso a Londra. Nelle Isole Vergini la GTL Trading ha sede in Road Town, a Tortola in un palazzone che serve di ricovero a società di comodo di respiro internazionale e serve come base di appoggio locale per interloquire con gli istituti bancari e manovrare i flussi finanziari. Ma la Società con cui RIAZ sta rastrellando a pieno titolo risparmi è la GTL TRADEUP PTY LTD in Australia con sede in Sidney, alla suite 2, liv.8, al 92 di Pitt St., dove inizia l’attività il 09/03/2010, insieme alla consociata GTL CAPITAL MANAGEMENT. Lì RIAZ si fa forte di un management nuovo, dalla faccia pulita e dell’autorizzazione della ASIC, Australian Securities & Investments Commission (numero di licenza 381349). Durante le investigazioni commerciali abbiamo contattato personalmente il General Manager della GTL TRADEUP per comprendere sino a che punto fossero coscienti dell’operato precedente del datore di lavoro. Mr. Jamie Clinnick ci ha risposto ed ha chiesto, con tono preoccupato, altre informazioni per sapere sino a che punto abbiamo agito o abbiamo intenzione di agire dal punto di vista legale in Australia a Sidney. La corrispondenza si chiude dopo poche settimane e Clinnick viene rimosso dal vertice di GTL TRADEUP. Coincidenza?In atto, si sta valutando, anche tramite legali di Sidney, l’opzione di inoltrare un esposto all’ASIC australiana in modo tale che vengano a conoscenza dei precedenti della GTL e eventualmente blocchino ogni ulteriore tentativo di truffa da parte di RIAZ ai danni di ignari risparmiatori. Altri accertamenti sulla presenza di Riaz e quella dei suoi collaboratori a Londra sono per il momento sotto esame e non si mancherà di aggiornare le vittime italiane della truffa. E’ chiaro che bisogna fare terra bruciata intorno a RIAZ e spingere le Autorità Internazionali a perseguire questo soggetto che da anni brucia i risparmi di intere famiglie, facendosi beffe della legge.
Ci auguriamo che l’avviso della taglia che già corre per il WEB e dal quale sono giunti i primi riscontri sulla presenza di Riaz in un paio di località, sortisca l’effetto non di scatenare la caccia all’uomo, quanto piuttosto di poter finalmente assicurare alla giustizia il colpevole di gravissimi reati ed il giusto risarcimento ai danneggiati.Da parte nostra non possiamo che augurarci che Riaz mostri di volere onorare l'impegno preso con la scrittura e restituisca i venti milioni di dollari volontariamente, prima che la rabbia dei risparmiatori raggiunga livelli parossistici. By M.