Mentana, ci riferisce che c’è un dato che sta sopra tutti: la disoccupazione giovanile, che è arrivata al 36%. Un record. I bollettini dell’Istat, quando parlano di occupazione, non smettono di allarmare. Mentre da una parte si tengono i bastioni della forza lavoro occupata, non si riesce a trovare posti lavoro per i nostri giovani. E in questo clima a spaventare, non sono tanto i numeri assoluti, quanto il modo in cui la disoccupazione si distribuisce lungo il corpo sociale, con i giovani costretti a pagare uno scotto pesantissimo.
E’ necessario creare posti per i giovani. La crisi economica colpisce tutta l’Italia ma i giovani in modo ancora più forte. La riforma del lavoro funzionerà? Le statistiche non hanno cuore e la risposta è negativa, rischiamo di perdere una generazione. Dobbiamo venirne fuori, è il ritornello che ogni tanto, nella politica, spicca sugli altri , mentre l’azione si orienta verso i tagli dei settori pubblici. Scatta l’operazione bisturi! Ora è chiaro, sui giovani, non si semina. I giovani nel panorama dell’impegno politico, non ci sono e non lavorano. Le scelte sociali in questo stadio storico, di scarsa occupazione generale, si sono dirette a dare più importanza ai problemi economici degli adulti che ai problemi psicologici per l’assenza di lavoro per i giovani. Le aziende italiane preferiscono assumere gli adulti perché l’economia è poco innovativa.
Come cambiare tend
enza? Ancora una volta la Germania è il modello da imitare. Il paese attualmente più innovativo si è preoccupato per tempo dell’inserimento dei giovani nel mondo di lavoro e del rapporto tra istruzione e lavoro; La mancanza dell’offerta, trova i suoi motivi nella carenza di un livello di professionalizzazione post diploma ma anche nella scarsa importanza che viene attribuita al settore orientamento. I dati sulla disoccupazione sono così allarmanti, che è arrivato il momento per capire e mettersi in testa che una società che non fornisce alta competenza formativa, è persa. Se l’Italia di Monti miete successi ai vertici europei, la situazione interna mostra dei cedimenti, e visto che il tasso di disoccupazione giovanile è il più alto degli ultimi tempi, occorrerà attivarsi per trovare soluzioni. Inutile dire che il tema è bollente come “Caronte”. Lo Stato deve migliorare la sua offerta di posti di formazione e trovare il giusto equilibrio tra studio e lavoro.