Massimo Calandri è un collega – e amico – di Repubblica. Sul suo blog ha scritto questo pezzo che mi permetto di riprendere. Perché questo fine settimana in Rai ne hanno combinate parecchie. Troppe. A partire dal riuscire a non mandare in diretta nemmeno una partita per l’intero fine settimana… La palla va a Massimo.
Treviso ha vinto a Newport una partita emozionante che con una diretta tv sarebbe stata una splendida pubblicità per questo sport. Capita così di rado vedere trionfare le squadre italiane a livello internazionale. L’altro giorno è successo in Galles, il paradiso ovale. I veneti hanno tenuto fede al loro soprannome – i Leoni – con un empatico finale, giocato con due uomini in meno. Roba che se c’era in campo un pallone rotondo ci avrebbero propinato le immagini per un mese intero.
Rai Sport ha mandato in onda l’incontro in differita, poco prima di mezzanotte. Dopo la meta di Sgarbi, trasformata da Burton, il telecronista Riccardo Pescante – affiancato da un ex giocatore, Andrea Gritti – ha commeso un madornale errore di calcolo nel punteggio che si è portato dietro fino all’ultimo. Con conseguenze surreali che potete facilmente immaginare. Al fischio finale ha celebrato il pareggio (!) italiano. Poi ha visto i nostri che esultavano, gli altri che scuotevano la testa e solo allora ha capito. “Scusate – si è giustificato – ci hanno passato le tabelle sbagliate”. Le tabelle?
Nel novembre scorso, raggiunto l’accordo per la trasmissione in chiaro delle partite della lega celtica, il direttore Eugenio De Paoli commentava così: “L’impegno di Rai Sport al fianco del rugby è cresciuto anno dopo anno nel recente passato. Sono sicuro che i riscontri di pubblico ci daranno ragione: il Rabodirect Pro 12 è una competizione di altissimo livello che saprà entusiasmare non solo gli appassionati di lungo corso ma anche coloro che si sono avvicinati o si stanno avvicinando al gioco del rugby”. Chissà che cavolo di tabella gli avevano dato da leggere.