800 mila visualizzazioni sul Web, 400 mila visualizzazioni da smartphone e tablet: sono questi i numeri che la RAI snocciola il giorno dopo Italia-Germania per confermare ancora una volta la bontà del progetto portato avanti sulla Rete per diffondere il segnale della partita anche tramite streaming.
Un successo che si ripete: alle 850 mila visualizzazioni del “cucchiaio” di Pirlo hanno fatto seguito un numero pressoché uguale di esultanze per le prodezze di Balotelli, accompagnando così gli azzurri verso una finale che, ancora una volta, in molti potranno seguire tramite la Rete ogni qualvolta non avessero a disposizione un televisore ed un segnale digitale terrestre. Ed il successo si estende più in generale al corpus complessivo dell’offerta RAI:
Il set di applicazioni messe a disposizione per Europei di Polonia/Ucraina si è rivelato favorevole per il web Rai (Rai.it e Rai.tv): nel corso della competizione infatti si registra una crescita complessiva di traffico del 35% in termini di utenti unici rispetto alla media dei primi 5 mesi del 2012.
In Italia si è spesso motivata l’assenza di offerta sul Web con una cronica assenza di domanda. Ogni qualvolta l’offerta viene creata, però, l’utenza risponde in massa. Il rilancio del settore parte quindi anzitutto da una scossa culturale: l’utenza è pronta ad imparare ed adeguarsi (anche nell’Italia del digital divide, infatti, 800 mila visualizzazioni per una partita di pallone non si negano a nessuno), tocca alle aziende sfruttare anche in questa direzione i diritti televisivi acquisiti.