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Rapace (I parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Si svegliò di colpo, trasalendo. Sentiva di non riuscire a respirare e solo dopo un lungo istante di agonia si rese conto di aver ceduto al sonno per un istante – Sta bene? – chiese un uomo con l’uniforme. CJ si alzò a sedere, le fredde paratie del pavimento sembravano aggredire il calore delle sue natiche. Per un attimo ebbe il sospetto che qualcosa non quadrasse e prima che potesse capire cosa, un ricciolo ramato le oscurò la vista, confermandole che aveva di nuovo sognato di essere un uomo del passato – Si sente bene Jennings? – domandò il neoeuropeo in uniforme. CJ ricordò il suo nome con uno sforzo: Andreas Laimer era un uomo alto, di bell’aspetto e fin troppo curato per essere un comandante navigato, ma del resto tutti gli europs sembravano curati e di bell’aspetto, ciò non cambiava il fatto che il comandante della Scipio fosse una spanna sopra agli altri – Si, è stato un mancamento. – – Sono tre giorni che non dorme e continua ad assumere stimolanti. La sua amica dice di non voler assumerne, ma temo che lei ne faccia uso per entrambe, Jennings. – – Sciocchezze. – negò CJ, quelle pasticche erano dieci volte meglio qualsiasi cosa avesse provato in passato e se non c’era alcun trip psichedelico, l’effetto perdurava più di ogni altra cosa che CJ avesse provato in passato – Avete voluto le nostre informazioni, ma non vi permetterò di distruggere la mia nave con la scusa che è schierata con il nemico! – Isa si era trovata in difficoltà nell’uso di sostanze che alteravano le percezioni, ma probabilmente la ragazza aveva troppa paura di quello che potessero farle gli europs per rendersi conto di ciò che si poteva fare assumendo gli stimolanti europs – Jennings lei ha avuto la conferma da parte del comando, in quanto comandante della Scipio sono tenuto a rispettare tale ordine. – Indubbiamente gli europs erano da ammirare per quella loro dannata voglia di mantenere la parola data, ma dall’esperienza di CJ nessun militare manteneva le proprie promesse se poteva avere una vittoria facile e quei dannati pazzoidi con innesti bionici non erano diversi dagli altri. Laimer continuò a fissarla, finché CJ decise che sarebbe stato meglio ritirarsi nella propria cabina. Del resto era inutile cercare di discutere con i militari e per quanto CJ conoscesse qualche neoeuropeo, vivere a stretto contatto con loro era completamente diverso da qualsiasi folle fantasia in merito. Dannazione hai visto persone che possono staccare la testa a un uomo con un braccio solo, questa gente non è normale, soprattutto quando sono messi alle strette. La corvetta dove si trovavano era una classe Centurion: la più piccola tra le navi da guerra degli europs aveva una stazza molto maggiore rispetto alle Lion dei nebular e persino delle Arrow di ultima generazione. Forte della sua maggiore robustezza e delle tecnologie più all’avanguardia, la Centurion veniva schierata su tutti i fronti di guerra. Se era raro vedere le altre navi neoeuropee fuori dai confini dei loro sistemi stellari, le corvette di classe Centurion erano le più conosciute e temute navi europs che si aveva la sfortuna d’incontrare, tanto da garantire da sole la cessazione delle ostilità. La Scipio era una Centurion di ultima generazione, i cui moduli integrati potevano annientare l’equipaggio di un intero incrociatore, balzare fuori dal sistema in qualsiasi momento e senza calcoli di traiettoria, ma soprattutto resistere alle salve delle armi a energia finché il suo presunto campo di forza non si fosse sovraccaricato. Nulla che i cantieri dello spazio conosciuto potessero imitare. Dal canto loro gli europs avevano numeri infinitamente più piccoli dello sciame centrale o dei nebular, tanto che per ogni nave neoeuropea lo sciame centrale ne poteva schierare almeno tre, con conseguente potenza di fuoco e manovrabilità. Purtroppo era anche risaputo che le poche scaramucce tra i due fronti finivano solitamente con una ritirata dolorosa da parte dello sciame centrale; solo in qualche occasione gli europs avevano ceduto il passo, lanciandosi attraverso il vuoto con i loro ERM per scomparire nel nulla. CJ entrò nella cabina che divideva con Isa, ripensando a quanto potesse essere rischioso ritrovarsi contro la Scipio in battaglia – CJ non dovevi andare in plancia? – – Gli stimolanti hanno smesso di fare effetto e mi sono appisolata. – spiegò CJ con voce assonnata, per quanto volesse negarlo era sfinita, ma non voleva tornare a sognare una vita pacifica sulla Terra: voleva strappare il cuore di Keller dal petto e mangiarselo – Devo solamente stendermi un istante, puoi fare tu la guardia? – – Faccio sempre la guardia, ma tu promettimi che non prenderai altri stimolanti. – – Perché non dovrei? – – Perché causano dipendenza e tu sei una drogata. CJ non sono stupida: ti stai facendo del male e non vuoi ammetterlo. – le parole della ragazza erano cariche di una rabbia tipica di Isa, qualcosa che si era manifestato dal primo momento in cui avevano lasciato la sicurezza dell’habitat del clan Jaguar, andando a ingigantirsi ogni volta che erano costrette a fare qualcosa di moralmente sbagliato per chi era vissuta nella riservatezza di Glacial Stone. – Isa so di essere una drogata. Non è un segreto. – la ragazza sollevò lo sguardo per fissarla, sorpresa dalla confessione almeno quanto la stessa CJ. Non sei mai riuscita ad ammetterlo, neanche con Vince, perché con questa ragazza è diverso? Vuoi che Isa ti consideri una persona migliore? Pensò evitando lo sguardo della sua amica – I giorni che abbiamo passato insieme sono stati duri e ora che siamo così vicine ho paura di perdere tutto, di non poter ripagare il mio debito con te. Devo rimanere sveglia, assicurarmi di mantenere la mia promessa nei tuoi riguardi. – con quelle parole CJ si era lasciata cadere sulla branda, chiudendo gli occhi. Non si rese neanche conto di essersi appisolata di nuovo, ma quando la stessa Isa la scosse dovevano essere passate delle ore. L’allarme nelle sue orecchie le confermò che si trovava ancora sulla Scipio e che non era tornata a sognare l’uomo del passato, ma allo stesso modo quello era un segnale molto importante per tutti loro. Era il momento di scendere in battaglia. Finalmente Keller si è deciso a uscire allo scoperto! Pensò balzando giù dal letto e correndo fuori, diretta in plancia. Isa la seguiva da vicino, come se fosse sempre stata pronta all’attacco. Di riflesso CJ sapeva che in mezzo a uno scontro nello spazio, le capacità della ragazza sarebbero tornate utili, dopotutto la leggenda di Isa di Jaguar non si fermava a una malformazione e allo strapotere di una madre troppo protettiva. La plancia era in fermento, il Capitano Laimer stava visionando lo schermo tattico della sua postazione, osservando con attenzione le manovre degli avversari all’interno di un sistema fin troppo affollato per cominciare a fare fuoco senza pensare alle conseguenze – Capitano io e la mia compagna siamo qui per dare una mano. – Laimer le fissò appena, il suo volto da neoeuropeo ebbe un fremito, lo sguardo di due occhi artificiali sembrò lasciare il posto a un cipiglio divertito – Bene. – commentò senza scomporsi e indicando lo schermo generale del ponte, ammise – Sedetevi pure, i nostri avversari ci superano di due a uno. –

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