Bradbury è anzitutto scrittore dell’uomo, del singolo essere umano con le sue paure, speranze, fobie, rimembranze, emotività e tutto il resto, sempre includendo i lati peggiori e migliori dell’essere umano, sempre senza scordare che nell’uomo esistono costantemente, in ogni istante della sua vita, due distinte e opposte pulsioni: quella verso il passato e quella verso il futuro.
Gianni Montanari – Introduzione a “34 racconti” di Ray Bradbury, Oscar Mondadori 1984