Già agli inizi del mese Gennaio avevo parlato delle tariffe RCauto applicate in Campania, con il supporto di dati ISTAT che mettono in evidenza una vera e propria vessazione nei confronti degli abitanti di questa regione, oltre che di altre regioni meridionali. Un’intervista ad Antonio Coviello, esperto in materia e docente all’Università Federico II di diritto delle assicurazioni, per il quotidiano “Il Denaro”, confermano questa tesi. Ecco un estratto dell’articolo di Laura Bercioux:
“Napoli è sempre discriminata per le tariffe rispetto ad altre zone?
Sì. Il dato più eclatante per spiegare la discriminazione in atto nel napoletano è evidenziato nel cosiddetto “loss ratio” (ovvero, sinistri su premi di competenza, ndr) che risulta del 55 per cento, a fronte di una media nazionale del 70,3 per cento. Ciò significa che la sinistralità a Napoli è proporzionalmente più bassa rispetto
al dato nazionale. Di contro, le tariffe sono le più care d’Italia e, in aggiunta, la velocità di liquidazione dei sinistri a Napoli (pari la 45,4 per cento) è molto più contenuta rispetto alla media nazionale (67,2 per cento con Milano e Genova al 69 per cento).
“Lei parla di danno e beffa. Si può spiegare meglio?
Posto che il premio è determinato dalla frequenza dei sinistri e dal costo medio, si nota che il numero dei sinistri totali a Napoli è diminuito nel biennio 2012-2013 del 33,9 per cento per numero ed anche per importo del 33,6 per cento, mentre il premio medio è diminuito solo del 6,4 per cento. Di qui la giustificata lamentela degli utenti napoletani e campani, che si vedono aumentare i premi costantemente nonostante si riducono i sinistri. Inoltre, a fronte dei premi più cari d’Italia, a Napoli ed in Campania – per converso non si registra nemmeno un adeguato livello del servizio di liquidazione dei sinistri, come anche attestato dal numero di reclami che pervengono all’organo di vigilanza da questi territori.
“Insomma, napoletani e campani più tartassati d’italia?
Gli assicurati campani risultano i più tartassati in Italia sulle componenti del premio Rc Auto: al premio netto (tecnicamente il denaro che serve alle compagnie per pagare i sinistri), infatti, vanno aggiunti gli ulteriori componenti, ovvero provvigioni, servizio sanitario nazionale e tasse. Ed anche qui scatta la penalizzazione per gli assicurati campani. L’assicurato già tartassato soffre maggiormente delle imposte applicate dal momento che, posto che il premio medio dagli assicurati è la base imponibile per il calcolo dei contributi delle imposte, paga ancora di più in proporzione ad altri assicurati meno tartassati. È evidente che una riduzione del premio medio avrebbe un effetto amplificatore sul prezzo pagato dagli assicurati.”
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